— 67 — larga che sia possibile le loro istituzioni tradizionali, siffatta necessità è più evidente che mai per una città come Fiume, fornita di una classe dirigente capacissima di amministrarsi da sè, sulla quale il nazionalismo croato sarebbe sempre tentato di prepotere, se un patto internazionale non lo tenesse in freno. IV. — Il problema militare della Liburnia. Essendo insufficienti, o addirittura negative, le ragioni etniche, con cui si tenta giustificare l’abbandono della nostra tradizione nazionale, vi sono forse ragioni militari tali da farci passar sopra ad ogni considerazione di diritto nazionale altrui, e indurci ad affrontare le difficoltà che ci presenterebbe l’amministrazione giornaliera di una regione, che è slava nella sua strabocchevole maggioranza e perciò sarebbe prevalentemente ostile alla dominazione italiana ? Il confine, che gli uomini del nostro Risorgimento rivendicavano nel 1866, era stato studiato proprio da un punto di vista prevalentemente militare. Preferendo più a nord il confine di Nauporto (Ober-laybach) a quello del Prewald, che era accettato dal Kandler, l’Amati spiegava così i motivi di preferenza pel confine di Nauporto, anche se non coincideva nè collo spartiacque (confine geografico), nè col confine linguistico : « Il solo passaggio, che dia accesso all’ Italia è quello di Nauporto, già foitificato con doppio vallo dai Romani, punto ove si aggrappano tutte le strade, che da Fiume, dall’interno deir Istria, da Trieste, da Gorizia, mettono nella Cainiola ;