— 239 — milioni d’abitanti al di là dell’Adriatico ; falsa reputando la idea di coloro che lo riterrebbero l’eterno mancipio della Russia. Raggiunta l’unità e l’indipendenza, i jugoslavi non sopporterebbero un diuturno patronato russo. Ed essi sarebbero naturalmente portati, per interesse della propria conservazione, ad appoggiarsi all’ Italia più che a qualsiasi altra nazione : con vantaggio della nostra influenza morale e rapporti economici nella penisola balcanica, dove l’Austria è stata finora la nostra sola e costante antagonista. Donato Samminiatelli. Vice -presidente della « Dante Alighieri ». (In giro sui confini d'Italia, Roma, Bocca, 1899, pag. 22-5). IV. — Dal trialismo all'irredentismo. Fu il popolo croato, per quanto numericamente debole, che si assunse l’onore di tentare la restaurazione della comunione slava meridionale ; e dalla Croazia uscirono gl’ iniziatori, che risuscitarono per un fine più disinteressato l’idea napoleonica dell’ illirismo. L’« Illirismo del secolo XIX» mirò subito, non solo a riconquistare le franchigie politiche, ma anche ad abbracciare gli uomini della stessa lingua, o, in altri termini, ad eclissare e fondere insieme le vecchie tradizioni e designazioni dei membri separati d’una stessa famiglia : Serbi, Croati, Slavoni, Sloveni e, in parte, Dalmati. Dopo gli eventi del ’48 i Croati dovettero pensare a se stessi e i loro desideri restringersi alla restaurazione