— 167 — Roma, avendo occupata la costa dalmata per assicurare il commercio adriatico contro i pirati, dovè occupare, al tempo di Augusto, il retroterra, fino al Danubio, per assicurare la Dalmazia (21). Quando gli Slavi occuparono il bacino della Sava, anche la Dalmazia fu perduta per 1’ Impero. I Veneziani, che occuparono la costa, furono lungamente turbati nel loro possesso da Slavi, Magiari e Turchi (22). E l’Austria, padrona della Dalmazia, dovè anch’essa occupare la Bosnia. Vuol mettersi anche l’Italia nella medesima necessità ? E lecito illudere il paese che con la conquista della Dalmazia si risolve il problema marittimo dell’Adriatico, nascondendole che in realtà se ne suscita un altro, e gravissimo, di difesa terrestre, « gravando le spalle delle generazioni future di uno sforzo immane, costringendo l’Italia a un apparecchio gigantesco di forze di terra » ? (colonnello Barone, nel Giornale d’Italia, 30 die. 1914). In caso di guerra fra noi e la Jugoslavia — anche e specialmente se la Jugoslavia fosse alleata dell’Austria-Ungheria-Germania, o facesse parte di una confederazione balcanica, o magari fosse alleata contemporaneamente e della Russia e della Germania e degli altri Stati balcanici ! — è chiaro che l’Italia dovrebbe pensare sopratutto a difendere per terra i suoi centri vitali del Nord, sulla barriera alpina, sistemata grazie a questa guerra con la conquista del Trentino e della Venezia Giulia. Là potremo attendere alla concentrazione delle nostre forze — giacché questo è in sostanza il valore e la funzione delle lineé di confine — e aspettare l’intervento dei nòstri alleati : poiché è sperabile che ne avremo qualcheduno anche nell’anno 2000 !