tati dagli scientifici-dottrinali » : la confinazione di una « ré^ gione geografica » è fatta dagli studiosi esclusivamente « a servizio dello studio e dell’ insegnamento, e senza alcuna mira o pretesa che nelle rivendicazioni politiche essa abbia a prevalere senz’altro sulle ragioni etnografica, linguistica, militare e storica ». Il confine politico deve rispondere a tre requisiti essenzialmente politici : la difesa militare, la coesione' nazionale e le necessità economiche degli uomini, che si troveranno racchiusi nel confine. L’unità nazionale è qualcosa di diverso dalla unità geografica. Essa è costituita non dai monti, dai fiumi, dai mari, ma dagli uomini, in quanto hanno la coscienza di una tradizione storica comune e di una solidarietà permanente e la libera volontà di un avvenire comune, e forti di questa coscienza e di questa volontà superano monti e mari e fiumi, oppure spezzano con confini politici regioni che geograficamente sarebbero indivisibili, e danno un’anima alle terre e alle acque inerti, e le rivestono di una determinata tradizione storica, si costruiscono insomma una patria. Cosi noi vediamo la Penisola Iberica — unità geografica, dai confini naturali evidentissimi — spezzata in due unità nazionali, i cui confini naturali è impossibile rintracciare negli accidenti del terreno ; e vediamo i Rumeni divisi da una delle barriere naturali più nette che si possano immaginare, i Carpazi, e sprovvisti di confini naturali di qualunque genere su quasi tutta la periferia del territorio che occupano, formare una unità nazionale e lottare per assicurarsi confini politici meglio rispondenti a questa unità. Non esistono, dunque, confini politici naturali e non