!— ¿14 —■! questo genere per i fanatici del municipaìismo irredentista non è degno di considerazione. (Censura). V. — La Dalmazia e i democratici. A questa campagna di imperialismo adriatico, e di conseguente slavofobia, e di conseguenti malumori contro l’Intesa — che non poteva non essere slavofila —, e di conseguenti nostalgie austro-germaniche, la democrazia interventista italiana avrebbe dovuto reagire. E per questo le sarebbe bastato rimanere fedele agl’ insegnamenti di Mazzini : affermarsi alleata e vindice di tutte le nazionalità minori dell’Austria-Ungheria, e specialmente degli Slavi del Sud, contro i Tedeschi e contro i Magiari, offrendo agli Slavi un compromesso ragionevole nella questione delle terre miste dell’Adriatico; riconoscere la necessità che l’Italia s’impegnasse al rispetto della eguaglianza giuridica e dei diritti scolastici delle minoranze slave, che dovranno passare nel nuovo confine italiano, ed esigere garenzie analoghe per i gruppi italiani destinati a rimanere nei confini della nuova Serbia ; insistere tanto più risolutamente nel volere che l’Italia concorresse alla formazione nella nuova Slavia del Sud, in quanto questo concorso avrebbe giustificato, agli occhi di tutte le persone di buon senso, la rinunzia che chiedevamo a qualche frammento di territorio slavo nel Goriziano e nell’ Istria in-