— 8o — circa 20 mila gli Italoslavi o bilingui «uomini di mare» (2) E a 40 mila calcolava gl’ Italiani, nel 1897, il Samminiatelli, attuale vice-presidente della « Dante Alighieri » (Nuova Antologia, i° giugno 1897), escludendo a quel che sembra dal novero i 20.000 bilingui dell’Ascoli. Anche Pasquale Villari, inaugurando nel 1902 a Siena il Congresso della « Dante Alighieri », calcolava gl’ Italiani di Dalmazia a « poco meno di 40 mila» (3). Nelle polemiche di questi ultimi tempi, mentre i nazionalisti slavi rimanevano fermi al dato ufficiale austriaco come se fosse il Vangelo, i nazionalisti italiani elevavano il numero degl’ Italiani a 60 mila (4), a 80 mila (5), a cifre... incalcolabili (6). Ma si tratta di affermazioni, alle quali manca ogni solida base. La cifra di 80 mila è stata dedotta dalla cifra di 55 mila Italiani contro 384 mila Croati, che risulterebbe da un «censimento» del 1865. Considerando che nel 1865 la lotta fra Italiani e Slavi era in Dalmazia appena agl’ inizi, e perciò i dati di quel « censimento » possono ritenersi sinceri ; e ritenendo, com’ è assai probabile, che Italiani e Slavi fra il 1865 e il 1915 si sieno moltiplicati secondo un eguale coeficiente ; — si è conchiuso che, se nel 1865 gl’ Italiani erano 55 mila in una popolazione di 440 mila abitanti, oggi essi devono essere 80 mila su un totale di 628 mila cioè il 12.5 %, anzi che il 2.8 %. Ma il ragionamento pecca nella base : un censimento regolare delle nazionalità prima del 1880 non è mai esistito. Il primo censimento austriaco, in cui si sia tenuto conto delle nazionalità, è del 1880. Prima di questa data, gli uffici di statistica di Vienna o gli studiosi privati pubblicavamo notizie anche $ul)a costituzionp etnica di ciascuna