— 125 — IL —• La Dalmazia e il suo retroterra. Se la Dalmazia è povera — si afferma — lo si deve al fatto che è stata divelta dal suo tronco naturale, l’Italia, e annessa all’Austria ; la Dalmazia non è paese, che spetti geograficamente alla penisola balcanica, perchè è separata dalla retrostante Bosnia-Erzegovina da montagne difficilissime ; essa è un paese adriatico ; il mare l’unisce all’ Italia : facciamo che rientri nell’ambito economico e politico dell’ Italia e ritornerà alla ricchezza di cui godè ai tempi di Venezia e di Roma. -— Con questo gruppo di argomentazioni, si circonda la conquista di un’aureola di umanitarismo, non inopportuna a conciliare simpatia a una propaganda, contro cui ripugna istintivamente tutta la più pura tradizione del nostro pensiero nazionale, e si fa sperare che il benessere economico compenserà ben presto gli Slavi della Dalmazia della mancata indipendenza e unità nazionale e li renderà favorevoli al dominio italiano. Che la Dalmazia sia una regione adriatica, è indiscutibile. Ma da questa verità geografica alla illazione economica che le sarebbe utile essere annessa all’Italia, ci corre un abisso. Incominciamo con lo stabilire che la Dalmazia è un paese naturalmente povero, cioè povero per la sua stessa costituzione geografica. E povera dal punto di vista agrario. La natura carsica del suo territorio oggi, come nel passato, fa sì che l’agricoltura vi si presenti, a guisa di oasi, in fondo alle depressioni, dove si accumula il terreno agrario, lungo i tratti eocenici, e lungo le coste dove la mitezza del clima consente lo svilupparsi delle colture arboree ed arbustive mediterranee. Il resto, la massima parte del paese, sassoso e roccioso.