— 263 — erano stati pel passato, timidi sotto il dominio degli Ab-sburgo. Ma appena videro la magnifica risurrezione della loro patria, svincolantesi da ogni giogo ottomano, appena videro la Rumenia prendere un posto notevole fra le Potenze d’ Europa, avviarsi rapida verso la civiltà nuova, essi sentirono lo spirito di attrazione verso la madre patria e divennero irredentisti. Così ora non guardano più nè a Vienna nè a Budapest ; il loro faro è Bukarest. Nei territori meridionali della duplice monarchia v’ è un complesso di famiglie slave costituenti i Serbo-Croati. Sono quei Croati che i padri vostri odiarono, che erano qui in Italia gli «strumenti ciechi di occhiuta rapina». Erano i puntellatori del dominio degli Absburgo, oggi ne sono i nemici più. accaniti. Anche in essi si è destata la coscienza nazionale e con essa è sorto fremente lo spirito irredentista. Perchè ? Perchè hanno visto la madre patria, la Serbia, vincere superbamente la Turchia, affermarsi come grande Nazione, assicurarsi un avvenire fiorente, ed hanno compreso che anche per loro la civiltà ed il progresso sar ranno possibili solo nell’unione coi fratelli del sangue. Così tutte le nazionalità, che prima vivevano indifferenti e rassegnate e si lasciavan guidare dalle cricche feudali dell’ Impero, sono oggi pervase da sentimenti di ribellione. Cesare Battisti. (Al parlamento austriaco e al popolo italiano. Milano, Treves, 1915, pag. 122-136).