— i73 “ libertà commerciale, riservandosi solamente l’alta sovranità e la facoltà insindacabile di impianti e di operazioni militari. Nè il principio del diritto nazionale è così assoluto che non debba mai, in qualche piccola parte, cedere ad altri criteri di equità e di opportunità. All’ Inghilterra nessun uomo di buon senso nega il possesso di Malta e di Gibilterra, perchè è evidente la importanza vitale di queste posizioni per assicurare le comunicazioni fra l’Inghilterra e l’Egitto e l’India: eppure, stando allo stretto punto di vista nazionale, nè Malta nè Gibilterra sono terre inglesi ! Quel che importa, in questi casi, è che le necessità militari sieno evidenti, e non portino all’asservimento o alla mutilazione profonda di intere nazioni, come pretendono fare i tedeschi col Belgio, colla Polonia, colla Francia, col-1’ Italia, colla Romania, colla Serbia. L’Italia, pur di costituirsi a nazione, cedette alla Francia nel 1859 non solo la Savoia, che era terra indubbiamente francese, ma anche la còntea di Nizza, che era allora terra altrettanto indubbiamente italiana, la patria di Garibaldi : e oggi non si troverebbe in Italia che qualche agente del Roi de Prusse per rivendicare la contea di Nizza. Questa rinuncia, che noi abbiamo nel nostro passato, ci permette di ritenere che qualche leggera eccezione al principio assoluto di nazionalità può essere tollerata, oggi, a nostro vantaggio, dagli Slavi, e ammessa dalla coscienza morale di tutti gli uomini giusti e sereni. Nè varrebbe il dire che la nuova Jugoslavia, coi suoi U-12 milioni di abitanti, sarebbe uno Stato assai più debole dell’Austria e darebbe poca noia all’ Italia. L’avvenire è nelle ginocchia di Giove : nessuno può assicurare che o prima o poi le vicende della politica internazionale