de o tutta azzurra o, rosa e azzurra, rosso e argento, verde e nera una, tutta rossa, tutta bianca o nera l’altra, oppure a più righe verticali di due colori una, di un sol colore l’altra. E, sulla calza, portavano, ricamato in oro, e spesso ornato di pietre preziose, lo stemma e il motto della Compagnia, stemma che adornava anche il drappo che copriva il «felze» della gondola del Compagno della Calza. Il numero dei componenti la Compagnia era precedentemente fissato dallo Statuto. La Compagnia aveva due Sindaci, un Cappellano, un Nunzio. Per l’ammissione di un nuovo socio, si celebrava una Messa solenne e il nuovo socio prestava giuramento di osservanza allo Statuto. Le infrazioni venivano punite, con pene pecuniarie, a beneficio della Cassa sociale. Quando i Compagni della Calza comparivano in pubblico, sfoggiavano abiti lussuosi e si facevano scortare da numerosi famigli che recavano, sulle loro livree, il distintivo del loro padrone, della Compagnia. I Compagni facevano un lusso eccessivo e spese pazze tanto che il Governo, con le sue leggi, dovette spesso intervenire a moderarli. Però, in occasione della venuta di ospiti illustri, il Governo dava alle Compagnie della Calza 1 incarico di disporre e di organizzare festeggiamenti. E allora, per far le cose degnamente, le Compagnie chiedevano -■ 43