Che le cinque contrade, escluse per l’eccidio del Vescovo, non potessero mai più domandare di essere ammesse nella fazione castellana, ma si dovessero chiamare, con le altre contrade, che si erano schierate dalla loro parte: Nicolotti. I Canaruoli si accontentavano di una sola condizione, in caso di vittoria : Che i Castellani dovessero deporre il nome di Castellani e chiamarsi Bragolini. La vittoria fu dei Castellani e, da allora, tenuta fede ai patti, rimasero le due grandi fazioni. Soltanto i Muranesi, che avevano, come abbiamo visto, combattuto coi Canaruoli, chiesero di unirsi ai Castellani, e furono accettati, come dice l’antica cronaca « in rimessa delle scacciate cinque contrade e continuarono con tale titolo ». Questa avversione, questa animosità fra Castellani e Nicolotti andò affievolendosi, col passare degli anni, ma non si spense mai del tutto, mantenendo la città divisa in due partiti. Nè il Governo della Repubblica mai intervenne. Procurò soltanto di moderare lo spirito battagliero delle due fazioni, quando appariva eccessivo, ritenendo invece utile questa divisione a mantenere, nelle gare e nei giuochi, quello spirito di emulazione e di combattività che giovava aU’allenamento della massa popolare la quale, divisa nelle competizioni locali, sarebbe stata, •r 35