* * * Le guerre o battagliole dei pugni avevano origine da sfide tra squadre delle due fazioni e si iniziavano con una serie di mostre, di duelli, fra i più temuti pugnatori. Le squadre, recatesi al ponte prescelto, al suono di nacchere, di trombe e di tamburi, seguite da un codazzo di ammiratori e di partigiani, si schieravano dall’una e dall’altra parte del ponte. Si avanzava allora uno dei campioni sfidando a gran voce uno degli avversari a misurarsi con lui. Assistevano i combattenti i padrini, dell’una e dell’altra parte, ed era dichiarato vincitore chi avesse messo fuori di combattimento l’avversario o fosse riuscito a rovesciarlo in canale. Le mostre i duelli si succedevano uno all’altra, spesso anche due coppie combattevano insieme sul ponte, finche si veniva alla «frotta» all’attacco generale delle due squadre. Avveniva allora una mischia furibonda che durava per ore. Era vincitrice quella squadra che fosse riuscita ad assicurarsi il maggior numero di volte il possesso della piazzola centrale del ponte. E’ facile immaginare come, attaccata la battaglia, la frotta, il combattimento non avesse più fine, aizzati come erano i combattenti dai partigiani e dalla immensa folla degli spettatori che assistevano acclamando o protestando dalle barche, dalle finestre, dalle altane, - 155