II numero dei concorrenti fu limitato a diciotto, su nove piccole gondole, perfettamente eguali, numerate, e la gara fu riservata esclusivamente ai gondolieri di professione, a quelli dei traghetti e ai gondolieri «de casàda» al servizio dei privati. Così negli anni 1842-1843. Nella regata del 1844, le gondolette, i gondolini di oggi, comparvero pure numerati ma, per essere più facilmente distinti nella corsa, dipinti di cofore diverso l’uno dall’altro: 1. Naranzòn (arancio). 2. Verde chiaro, 3. Verde scuro, 4. Bleu chiaro, 5. Bleu scuro, 6. Cendrè (grigio), 7. Rosa, 8. Canerino (giallo), 9. Bianco. Anche in queste regate, portavano decoro alla festa oltre le barche dei patrizi, diminuite di numero e di addobbi, quelle dei negozianti delle Mercerie, degli imprenditori edili, dei macellai, dei fruttivendoli, oltre le bissone divenute barche ufficiali del Comune e che anche oggi, meno numerose, meno ricche, seguono i regatanti e, come nel passato, servono anche a scortare, nei cortei ufficiali, il Re e i Principi, ospiti di Venezia. * * * La Regata Reale, così è oggi chiamata, veniva bandita dal Comune che si valeva, per organizzarla, del concorso della Società dei Gondolieri. Formate le coppie dei rematori, fatte le iscrizioni, scelti i padrini, giudici della gara, estratto a sorte il 232 -