-203­ provvide a far operare il salvataggio dei naufraghi e di quan­to era possibile ricuperare della bastarda generalizia, L'operazione venne effettuata da Guglielmo degli Azzoni Avogadro Comandante della galera Trevisana che ricuperò il corpo del Mocenigo, lo stendardo, il fanale, i denari, 357 nau­fraghi tra i quali Francesco fratello del Capitano Generale e la parte poppiera dello scafo che rimorchiò a Tenedo. Malgrado le accurate ricerche fatte nelle relazioni del­l'epoca esistenti nell'Archivio di Stato di Venezia non siamo . riusciti a trovare che cosa sia avvenuto dei resti della galera del Mocenigo, Sta di fatto che al Museo Storico Navale di Ve­nezia sono conservate due fiancate della parte poppiera di una galera. Le ricche decorazioni e la loro fattura indicano che esse sono certamente del secolo XVII. Ritengo quindi molto proba­bile che esse possano aver appartenuto alla galera generalizia del Mocenigo e che la Repubblica ne abbia ordinata la con­servazione nella Sala dei Modelli dell'Arsenale, dove esse sono rimaste fino alla caduta della Repubblica. Le altre 9 galere, appena scomparsa la generalizia, ri­tornarono all'ancoraggio mentre quelle alleate rinunziarono a compiere lo stabilito attacco. La morte del Moc~nigo, che era il principale animatore dell'impresa, produsse un senso di generale sgomento. Colla sua morte immatura le gesta gloriose di quella campagna in­fatti cessarono completamente. Di Lazzaro Mocenigo Gabriele D'Annunzio scrisse che « meriterebbe di essere canonizzato e proposto al culto di tutti i marinai italiani)) ( 1) e gli dedicò le note terzine della Can­zone dei Dardanelli: Viene dai Dardanelli su la stessa galea cui non restò se non rorrore dell'annerito arsile su la stessa galea che vide volger le prore e orzare a terra Mehemet codardo viene dai Dardanelli il vincitore Lazzaro Mocenigo. E lo stendardo del calcese che gli spezzò con rasta il cranio, or croscia al maestral gagliardo su rerto capo cinto della vasta piaga, su la criniera leonina che per corona nautica gli basta. (1) G. D'ANNUNZIO: Le canzoni delle gesta d'oltremare. Pag, 208.