allora il cane lupo : „Lo faccio pe’ nun perde er posto. Der resto, soggiunse, spesso er nemmico è l’ombra che se crea pe’ conserva’ un’ idea : nun c’ è mica bisogno che ce sia“. Ma vale la pena, o camerati, di dar vigore ad una polemica di questa specie? Non basta forse la fedeltà secolare dei nostri antenati e più ancora la nostra indiscutibile fede confermata con il sangue e il patimento, per smentire ogni voce? Conforta il fatto che quanti si sono avvicendati al governo della Nazione tale fedeltà hanno riconosciuta ed approvata affidando dalla redenzione in poi a tre figli di questa terra la pubblica amministrazione. Fu per due anni commissario al Comune il Conte Giuseppe Valentinis, volontario, consumatosi lentamente per il male contratto in guerra. Fu primo sindaco Giovanni Bonavia, volontario di guerra, defatigato dai lunghi soggiorni nelle trincee del Podgora e dell’Albania dove contrasse la malaria così che fu facile preda alla morte quando fu colpito dalla polmonite ancora nel fiore degli anni e nel pieno vigore del suo non comune ingegno e delle sue fervide opere. A primo podestà fu chiamato un terzo volontario di guerra, chi vi parla, che accettò il comando con disciplina militare, mai illusosi di fare miracoli ma sicuro di poter tenere l’amministrazione con rettitudine, con disinteresse e con spirito di equità. Anche se bisogna confessare che furono commessi errori iniziali d’ impostazione, si deve riconoscere una continuità di intenti nelle tre amministrazioni, decise a costo di sacrifici ad affrettare dopo la redenzione la ricostruzione della città e a gettare le basi per il suo più celere e fecondo sviluppo. Oggi potenti gru levano gioiosamente le braccia al cielo sopra una selva di armature e già da lontano il loro saluto accoglie chi ai-riva a Monfalcone. Guardiamo indietro negli anni. Anche quando nel 1838, demolite le sue mura e le sue porte, si allargò nei borghi e sul pendio del monte da cui prese nome, Monfalcone restò piccolo comune rustico, condannato alla povertà. Circa quattromila gli abitanti, dediti alla agricoltura