La guerra oggi non parla più il suo linguaggio. Le rovine non ingombrano più il suolo. Le mutilazioni sono scomparse. A testimonianze del martirio che fu restano solo le trincee scavate nel Carso profonde come ferite che non si rimarginano. Nè il Comune fu assente al risveglio spirituale. Ricomposte in salda disciplina le pugnaci passioni delle sue lotte intestine, tutto il tenore di vita fu elevato, malgrado non poche difficoltà causate dal continuo sconvolgimento demografico. In quest’azione il Comune riconosce d’aver avuto pronta assistenza nel Fascio locale e nelle Associazioni dipendenti per merito di Aurelio Barbettani e di Piero Mortarini. Il Comune sorresse anche materialmente le istituzioni culturali. Cedette la sua quota parte di danni di guerra per il distrutto teatro a favore della decorosissima nuova casa del Fascio ; mise un cospicuo importo a disposizione della erigenda palestra dei Balilla. Ma un’opera sopra le altre ridonda a suo onore. Ancora al tempo del dominio napoleonico, come risulta da un documento dei nostri archivi, 1’ ispettore generale della pubblica istruzione delle provincie illiriche invitava i membri della rappresentanza locale di Monfalcone ad „effettuare al più presto uno stabilimento che farà tanto onore e produrrà tanta utilità alla città loro“ perchè venisse messo a disposizione della pubblica istruzione, per 1’ istituzione di un ginnasio, conformemente a un decreto di Sua Eccellenza il Signor Maresciallo Generale. Ciò che l’Austria in un secolo non seppe poi fare lo fece il Comune. Creò una scuola media, sotto il suo patronato, nella certezza anche di sviluppare attorno ad essa un nuovo fervore di studi. Da cinque anni essa prospera con il contributo del Comune e della Provincia che per la pronta comprensione del suo Preside, Piero Pieri, attento a tutti i problemi, ha voluto appoggiare questa nobile e feconda iniziativa comunale, fucina di giovani fascisti. Senza dubbio altre opere ancora dovranno essere fatte. Sono indispensabili, un acquedotto più efficiente ed una fognatura. E bisognerebbe lanciare un ponte che colleghi direttamente il Cantiere al centro della città. E ancora. Ma non sono 18