FATTI, PERSONE, IDEE Giuliani combattenti nella JViarina da guerra Il primo ufficiale della Marina italiana insignito di alto riconoscimen- lo per meriti di guerra dopo l’inizio delle ostilità contro gli alleati fran-co-inglesi è stato il triestino Franco Tosoni Piltoni, l’affondatore dell’incrociatore britannico «Calypso». Egli è stato subito promosso da tenente di vascello a capitano di corvetta, e gli fu conferita la medaglia d’argento. («Piccolo», 17, VI e 18, VII, ’40). Giuliano è pure Luigi Bussani, comandante in seconda del «Calatafini», la torpediniera che da sola mise in fuga, nelle acque di Genova, una squadra avversaria di nove unità dopo avere affondato un cacciatorpediniere ed averne colpito un altro. Al Bussani, tenente di vascello, fu conferita la medaglia d’argento. («Piccolo», 25 VI, 21 Vili, ’40). Trieste e la regione Giulia salutano con giusto orgoglio questi loro valorosissimi figli. „Diritti italiani nel mondo” Con questo titolo Dottrina fascista, diretta da Niccolò Giani, pubblica il N. 1 dei Quaderni della «Scuola di Mistica Fascista Sandro Italico Mussolini»: è dedicato a Corsica, Nizza e Savoia, Tunisi, Suez, Gibuti, ed è affidato, per la trattazione, a Renato Camussi, Angelo Carati, Gustavo Carelli, Romeo Bellotti, Giorgio Caleffa. (Pgg. 143, 1. 5). Vi trova nuova dimostrazione il principio da noi sempre sostenuto, che l’irredentismo supera le opportunità di ogni contingenza politica ed economica, rappresenta un’idea-for-za in cui si concreta la funzione di una legge storica immanente ed è massimamente attiva in terra di confine e ovunque vengano fra loro a contatto stirpi d’origine diversa. Si potrà ignorarne l’esistenza e la funzione, si potrà tacerne o sottacerne gli effetti, per ragioni temporanee di convenienza diplomatica, ma viene sempre il momento che la legge si manifesta e s’impone, rompendo ogni calcolo di timorosa prudenza ed ogni ostacolo di aperta violenza. In un recente articolo di S. E. Giuseppe Bottai («Interventismo della cultura», Primato, 1° giugno) si diceva che «un popolo (l’italiano) che era ancora (nel 1915) alla fase irredentistica della sua formazione nazionale e si trovava di contro l’Austria, non poteva seguire che quell’indirizzo» (cioè l’indirizzo ideale segnato dalla Rivoluzione francese). Ma l’insurrezione odierna dell’opinione pubblica italiana a favore della Corsica, della Savoia, di Nizza e di Malta prova che l’irredentismo non è un principio superato nè superabile. La Rivoluzione francese si è certamente inserita nella storia dell’irredentismo e vi ha portato anch’essa il proprio contributo. Ma ciò vale per un solo periodo (dal 1789 al 1915): prima e dopo quel periodo l’idea-forza dell’irredentismo non ha mai cessato di essere e d’operare nella vita sociale dell’umanita, nè più nè meno delle leggi che regolano il ritmo delle stagioni nella vita della natura. „La P. O." La ^Mostra degli artisti giuliani a Roma L’aprile scorso la Galleria di Roma inaugurò la sua XXXIV mostra con le opere degli artisti del Sindacato Relle Arti di Trieste: un complesso di quarantatrè espositori con più di cento opere che costituivano la prima esposizione d’arte giuliana nella Città Eterna. Diciamo prima esposizione, perchè come scrisse Silvio Benco nella prefazione al catalogo, se le mostre collettive degli artisti nostri furono, negli scorsi anni, parecchie nelle varie città d’Italia — ed anche prima della grande guerra, di cui «la più importante, se non la più ricca, fu la Sala triestina alla Biennale di Venezia del 1912» — a Roma gli artisti giuliani non si presentarono finora mai come collettività. A Trieste, è noto, si accentra il movimento artistico della Giulia, e Trieste dà quindi il maggior numero