-149 ­ gio dagli stretti (1), malgrado la presenza in quelle acque del Capitano delle Navi Tomaso Morosini, che trovavasi ad Imbro per l'acquata con parte delle sue unità. Il Valier descrive l'uscita dell'Armata turca trovandosi egli ai Dardanelli come Governatore di uno dei galeoni. Egli critica vivamente l'operato del Morosini e cerca di esaltare l'opera sua. Il Valier e T ommaso Contarini sostennero un fiero com­ battimento contro le galere nemiche. Egli scrive che i Turchi dovettero disarmare a Scio l O galere ed una galeazza in seguito ai danni riportati nel combattimento contro i due vascelli 'veneziani (2). Il Capitan Pascià si era recato per prima cosa a Scio, dove aveva trovato 50 galere barbaresche e 200 saicche cariche di 20 mila uomini di truppa da sbarco, riprendendo subito il mare per raggiungere Candia. Il Morosini ritenendo ormai inutile la sua presenza ai Dar­ danelli e pensando che il nemico dovesse attaccare l'isola di Tino fece vela a quella volta. Avendo avuto notizia che la flotta turca si era messa in rotta verso l'isola di Candia, la se­ guì andandosi ad ancorare presso Capo Spada, posizione assai vantaggiosa perchè, spirando sulle coste nord di Candia, in quella stagione, generalmente vento da N-W, le navi si sareb­ bero trovate sempre sopravento in caso giungesse sulla costa l'armata nemica. Il Capitano Generale era nella baia di Suda C0n tutta l'Armata sottile veneziana e gli Ausiliari. Il Cappello, malgrado il Provveditore d'Armata Lorenzo Marcello fosse uscito con 14 galere dalla baia per congiungersi ai vascelli del Morosini che da Capo Spada avevano fatto vela per la Canea, non ritenne di lasciare l'ancoraggio. Il Marcello convinto che non gli fosse possibile congiungersi coi vascelli prima di prendere contatto col nemico, e visto che il rimanente dell'Armata col Capitano Generale non aveva lasciato Suda, giunto a Capo Maleka ritornò all'ancoraggio. Il Capitan Pascià (1) L'armata ottomana era al comando di Oglu Pascià che era stato l'anno prima luogotenente di Iussuf. Quest'ultimo era stato fatto strangolare da Ibrahim, (BRUSONI: Op, citata, Libro III, pag, 49), (2) A. VALlER: Opera citala, Libro I, pag, 83,