136 BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO C’è indubbiamente talora soltanto l’atteggiamento di tale nostalgia, ma pur esso si avvale di un suo sapore vigoroso e si giustifica nella buona fede con cui è seguito. Quindi nessuna serenità lacrimosa, ma una calma di pensiero rivolto al tempo trascorso, un godersi di nuovo, con appena qualche accoramento o qualche attenuato scetticismo, le ore passate. E quindi una contemplazione dell’infanzia. Allora Giorni arruffati, canti dentro al sole, mobile infanzia come acque di fiume. Ed ora questo mare senza spume, questa scabra tristezza di parole. Allora si usciva per la campagna con la ragazza a fianco e l’amore era quel misto di sentimentale e sensuale, appena assaporato. Tanto tempo, come amici insieme — il tuo corpo cosi saldo — l’una col desiderio dell’altro, in cerca delle giornate felici. Tanto tempo: e sempre un attrito, fra noi, questa triste paura di giocare la nostra avventura in un paradiso proibito. E questa fanciulla non era una donna. ... e noi queti s’andava senza guardare in volto nessuno come la meta fosse molto lontana. Pensavamo un orto, una fronda verde nella campagna assolata, un po’ d’erba lungo la strada per riposare nell’ombra. Tu non eri una donna, eri solo la mano calda nella mano, e accompagnavi il cuore dell’uomo dolcemente fra le >siepi del grano. E ancora: i sorrisi di quel tempo felice Oggi sono riapparsi, allo sbucare nella campagna aperta, lungo gli orli della via cosparsi dei primi ciuffi d’erba. E’ l’aria così leggera che non si avverte di respirarla: si vorrebbe e non si può baciarla, questa inconsistente primavera. Siamo stupiti d’essere insieme, di provare una calma sconosciuta, gioia stemperata e muta che ci sopisce il sangue nelle vene. E camminiamo con passo leggero, come ragazzi attratti dalla malia di trovare in capo alla via la rivelazione di qualche mistero. Qualcosa di delicatamente fìsico si trasfonde in queste poesie: una sensualità pacata, non dolorante, ma affettuosa diremmo, e tutto prende aspetti e odori di terra sana (odore di pagliai scoperti, — nella campagna inerte, stanca, — come un giorno di festa). Ed in questo sentimento le cose hanno apparizioni improvvise, tutto si veste di meraviglia: il ritornare in quei luoghi riporta alle labbra il sorriso, riporta nel cuore il caldo di quel sole. E adesso la giovinezza vive ... come i marmi spogli d’una grande poesia di parole, appena umana. Tutto pare inesorabilmente passato, ma tutto è stato utile e indispensabile. .. .io non so se fosìse un tempo di sogni e lasciò segno. Ogni giorno portò la sua scoperta umana, come un sasso su un mucchio di sassi - la mia casa -dove cresceva l’erba. E l’uomo d’oggi non è più il ragazzo di ieri — l’infanzia persa — su questo mare in bonaccia ci porta ognuno una corrente diversa. Tutto sembra perduto, ma tutto invece vive dentro di noi, come un segreto che si confida a pochi, quasi tesoro inestimabile da conservare gelosamente e fedelmente. L’inquietudine s’è fatta maggiore (Or batto l’aria, ma non trovo un nido), chi c’è stato caro ha preso la tinta dei giorni finiti — e un odore sgradevole di vuoto: vuoto che riesce diffìcile a superare; quasi prende il timore di farlo e perciò ......adagio ritento i passi per la via saputa. Così sono calmi ricordi e ancora giochi con le ragazze, ma strani, come ultimi rossi fuochi per riscaldarsi le mani mentre allora il cuore ubriaco d’aria aperta fremeva come girandola sui coppi. Quello che inceppa talvolta il distendersi del verso è qualche frase o qualche parola prosastica oppure una ripetizione di termini, di vocaboli,