Oj V ARTO LVI coddta di ampijfhne lagune,& cjfaido la cittì popolatiffma, è di mefliere, che s'h abbi gran cura della cofa del fomenta: accioche il popolo talbora,al cui commodo i nojbri maggiori uolfiro che fi baueffe grandijfimo riguardoso jìcntaffe dtfro mento non trouandofine,cr che non fia oppreffo dalla troppo carefiia dell’anno.Pero tre fono i Signori,alle biade,iquali per fidici ntefi effercitano il loro Magiftrato. l'ufficio di quejli è proludere che lu cittì non patifca mai difiarjìtì di fromento: dellaqu.de/è alcuni volt a fi ha alcun dubbio ,fe ne uanno al Prencipe,cr al collegio de faui^zT difputata la cofa tra quegli deliberano quelle cofi, che paiano più ncceffarie adacquila* re Vabondanz* del fromento.Qualcbe uolta anchora. fi fuol cofhtuire wu determinata mercede ì que, che da lontani pae fi apportano il fromento a vinegia. Tal uolta anche co i da nari publicbi jt compra il grano dai negotiatori, iqualifi obligano portare ì vinegia da i tali, er tali paefi in un tem= po determinato una certa quantitì di fromento : ilebe fe non attenderanno, fino puniti di pena pecuniaria. E’/ compra la República caro, el uende ì buon mercato : per bauer riguardo alla commoditi del popolo, er alla careftia : nella qual cofa la República talbora fa gran perditi. Oltre ciò fono , fopra le biade molti leggi er begli ftatutti, iquai fe al prefinte tioleffi narrare, m'allontanarci pii che ft con* uiene dall'ordinato penftero. Segue quel Magifirato, ì cui è impofia la cura della Saniti della Cittì. l'ufficio di que* fio è prouedere principalmente, che in modo alcuno per cor» ruttione,ò pefie non fi fparga per la Cittì, il che fe alcu« na uolta afeofamente ui caminarì , come molte fiate fuolej tofio diano opera, che più non ft mdi ampliando per la qual