LIBRO grande è conjùeto far fi, occultamente, acciò da niuito alcuno di loro non fia ueduto,gitta la fui ballotta, ò pillula di panno lino, in quella urna, che più gli aggradirà. Dopò da i Capi del Configlio s’aimouer.ano le battotte ; er fe più della metà fiato ut fauore della libertà del reo,tojio fi pronuncia affolu■ to' cr è rifiutata la parte de gli Auocatori : ma fe più della metà il condannarono, fiubito fi pronuncia datmato-.mafe ne quejlyie quegli non p afferanno più della metà, cioè che i Giù dici,a iquali non è anchor chiaro a qual parte debbano alte=« nerfihkabbmo più ballotte : fi pronuncia che’l termine del reo è prolungato, erebei Giudici uogliono meglio difpular la caufa. S’egli uiene ajfoluto, non ha altro da fare j ma to* fio è mandato in libertà, fe fi prolungati termine: fi affé» gita a i Giudici, er al reo il giorno, nelquale uti’altra uol* ta da capo fi debba agitar la caufa, gli Auocatori accufan« do , er gli Auocati difendendo gli rimproueratt misfatti. Dopò detta, er compita di orarft la caufa ,fi ripigliano le ballotte de i Giudici, er fe co’l numero delle ballotte non pof» fatto la metà della fontina di coloro, che ne per Cuna, ne per Valtra parte haueano ballottato, er non fia nulla ditemi» nato, un’altra uolta fi pronuncia il termine del reo cjfere prolungato *er fi falò, terzauolta Configlio. Coflituto il giorno , nelquale la terza uolta anchor a nel medefimo modo fi debba ripetere la caufa, di nuouo finalmente fi ballote ta$ne fi ha più riguardo a coloro, iquali non fono anchor chiariti. La onde fe le ballotte non fieno pari, è di mejlieri ò che’l reo fi danni, òche fi liberi. S’egli uiene ajfoluto, difs fi già, che niuna altra co fa gli rimaneua da fare * ma fe fi pronuncia dannato , fi dùcrmina quanta debba cjfere