TERZO. XLI gli efferciti. Vltimamente ifporrò parecchi ftatuti,per i quali ottimamente a mio giudicio,fi è fchìfato,che al popolo al* la plebe minuta non fappia male,che no habbino eglino in que (la Republica mtu parte del gouemo.Moftraremo fimilmen te,come nella. Repub. non è flato lafciato ,come parecchi fli* mano il publico ammaejlramento della, Republica. Ma prima che uenga a [piegare quejia ijìitutionc di co[e, giudico, che no fia[uor di propofito,s’io auertirò il lettore,che nel modo,che diffidi [opra,che foleaconfigliarui il Senato, & parimente il Collegio de i Dieci, ui appare chiaramente un certo me fola* mento di leggi dello flato popolare, er della Republica dei nobili. P ercioche il Senato non pojfa deliberar nulla, fe prima da i Saui ai effo Senato di quella cofa non fi riferifce, è lo flato de i nobili. Ma che i Saui non habbino muna potejlà, fe non fe ne concitano co’l Senato, e’I loro parere non fta confermato dalla auttorità di quegli, è come uno ordine di pò* polar gouerno. Di maniera che non folamente in tutto’l coro po infieme di quefta R epublica, ma anchora in qualunque par te, er membro di quella, chi con dritto occhio riguarda, tro* uarà queflo mefcdamento, er temperamento, che ho detto; co'lquale que giujli modi, er ragioni di gouernare fmo uni* tamente congiunti in una forma,er fpecie detta Republica M flra.Ma ritorni pure il nojìro parlare dode eraufcito.Qu,eU la parte dunque prima di tutte fi douràifporre da noijaqua* * alla giujlitia appartiene, Tutta la giuflitia dunque dì tut* toVuniuerfo,laqualedaiMagiflrati fi fuol rendere, in due parti è diuifa : percioche ouero è pofto ne ì fupplici, iquali fi deono dare a gli huomini ribaldi, iquali la patria, ò aU mo cittadino di qualche fegitalata ingiùria hanno offefo, r