■7 L í B R O ‘ tofa nelle ntani di pochi cittadinilfi perche quello fe ne (chifa, (he Je la cofa, deliberata per auentura riufcirì male la Cittì non fi poffa lamentare de’ pochi cittadini. Ma e he afcofmett te fi faccino i decreti, er i giudici, con non minore prudéza è flato ordinato, conciofia chei Giudici anchor a giudicano più liberamente : che fe dicejfero ìpalefe il loro parere, fareb tono ò per ambinone rimojfitalbora dalla equitì del giudido, cuero per dubbio di non offendere qualche amico, er bene=■ fattor 2oro:er qualche uolta haurebbono timore dello fdegno di alcuno più potente. A quello anche è proueduto,che cidfcu= no de giudici al fuo giudicio fi confidi j ne pen la dalla autto= riti di un’altro giudice:il che di leggieri potrebbe auenire, fe quel che prima haueffe detto’l fuo parere ,fuffe tenuto molto prudente,er Jàuio.per il che ne anche da gli ecceütntijfimi phi lofòphi è jiato ldfciato in dietro. Ma ritorno atta cofa. Pojcia che tutta la maniera de Giudici è fiata efpofia da noi,ritorna rò ì i quaranta Giudici delle atufe capitali,de iquali hauea co mudato ì dire.ll Collegio di quefti è fiatò creato dalla no=> fira Cittì,alquale debbano riferire gli Auocatori delle caufe capitali,per deliberatione delquale fono puniti i maligni ribaU di. Per ¿gli Auocatori non fi configliano co’l Senato,)} no nel le caufe grauijfime,doue importa anche aüa República in qual delle parti cada il giudicio. Ma tutte le caufe capitali fono ap portate ì quefio collegio de QuarantaJ la fentenza delquale è hauutdper rata,er fermarne da quella rimane luogo uertt* no ad dppeUatione alcuna. Stanno quefiip otto mefi in quefio Magiflratctfofcia chenehaurano copiti fidici nel giudicare le cMje ciuili.Perdoche tre collegi] fono nella República vinitix-nujin c Ufi uno de quali quaranta Giudicifi contengono,Due ne »