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re prudenza fìa per gouernarla. cr partitifi di quindi Sactr* dotinoli eglino nella corte fi rinchiudono ,fenza chiamar pu» re un famiglio,ne altro.AU’hora tre i più ueccbi di tutti come prefetti figgono prejfo una certa tauola apparecchiata a que fio ufficio,fopra laquale ¡la un certo uafo,cr ciafcuno Eletto re nota in una cartolina il nome di quello,che à lui par e,che fi debba far Dog e:cr la notata cartolina butta nel uafo, cr bui tateui le cartoline,di tutti,cr rimefcolatele infteme,unA fe ne c<t ua fiorijaquale àforte uerrà nelle mani,di chi la cauxrà$et* ta la cartolina da i prefetti,quello,il cui nome ufcirà,fefia pre fente,come le più uolte adiuiene,Jenza punto indugiare ua fuo ri della corte:allhora s’alza alcuno di quegli ft flimarì cotal cittadino non ejfere atto a foftenere il pefo di fi gran dignità; ouero per alcuna altra cagione quello facendofi Doge non ha nere da effere utile alla Republica*cr prima mode/lamette fa cendo la fùa prefatione dice aUa libera l’opinione, che tiene di quello cittadino^ per qual cagione jliina,non ejfere utile al* la Republica,cht quel fi faccia Doge.Sendo ueimto à fine del fuo parlare, i Prefetti chiamano il nominato, cr tojlo dal più uecchio fi riferifee à quello ogni cofa,che gli è ¡lata rimproue rata,tacendofi però fauttore,perciocke tutti prima con giura mento fi fono legati à offertiare perpetuo filentio,Ributta, cr confuta quello il meglio,che fà,zr può le cofe oppoJlegli.Doa po un’altra uolta s’apparta dalla corte:onde s'el primiero, ò alcuno altro con nuoue ragioni uorrà anchora riprendere, c? accufar Ìhuo,è in fua libertà il farlo: cr chiamato quello urtai tra uolta,rifponde à i moui difetti oppoJligli:er cofi uicctide* miniente fi tratta la cofa.per infin che à gli accufatori coj'a ai cjna non fia rimafa è dire>AWhora un'altra uolta ft balotta,