libro firi tf'pi più che duceto uenti ne hano potejlà di poter ballotta re nel Senato. I Senatori legitimi ft erutto in ciafcheduno on no da tuttala ragunonza de cittadini, laquale più uolte boba timo detto che fi chiama il gran Conftglio, Nondimeno c/uejlo honore non ha niuna uacatione j come tutti gli altri Magi/Irati hanno : ma quegli ijlejfi, fe cofi uorràla forte, crai gran C onftglio coft piacerà, il che il più delle uolte ac cade, ciafcheduno anno per femprc ft pojfono trauagliare. ìl modo, er la maniera Ma elettione di fopra da noi è fla-ta efpofia, quando da noi fi moflrò la forma di tutti i Comi t'tj. In quella foggia adunque d’AgoJìo, er di Settembre per ciafchedun Comitio fi eleggono fei Senatori,iquai Comitij dieci uolte fatti, peruengono alla fomma di feffanta elettori: gli altri Jejfaitta fono aggiunti, ouero aferitti à i primieri: et tutti quefli infteme à certi propri] comitij fono eletti. Impero che à i uenti noue di Settembre firagunail Senato. Ciafcun de i Senatori, er ogn’altro, chehabbia auttorita di ballota tare nomina un cittadino nel Senato. Ma nel giorno feguen te, la matlina ad hora di terz* ft ragunano à i Corniti/ tutti t cittadini j er letti dal Secretano inomi di tutti i cittadini, iquali il giorno inanzi erotto flati nominati da Senatori, fi tuttano nell’urna i nomi di tutti, er poi à forte fe ne tauan fuori. Ma di tutti quejli feffanta per ciafcuno ft ua ¿ballottare, quegli che hanno hauute più ballotte in fauo= re, che gli altri, pur che habbino pajfata anchorala metà, fono afcritti per quello anno nel Senato pure con tal patto, che in quel numero più che due non pojfaito ejfere della mede fma famiglia, coft anche tre folamente pojfono ejfere ietta ìfeffajlirpe nel ordine de i Setuton legnimi, oltre iquali nix»