Qo V A R T O. LII fero che fi òìamaffero mobili.Et fe fi litigtfì de i poderi del paefe di terra ferma} fi dee ricorrere a i Giudici de Procura* tori, a i medefmi Giudici è meftiere che tu litighi co i pupilli, iquali anchora habbino tutori : per laqual cofa que Giudici hanno ottenuto quel nome anchora, Conciofia cofa che appo Vin'tiam i curatori,er tutori fono foliti chiamarfi Procurato Iri. Se auerà fimilmcnte litigio di merci, fi dee ricorrere al Tri bunal di que Giudici,iquali da quella cofa fono chiamati Giù* dici,onero Con)oli de mercatanti. Quelli giudicano co una cer ta maggior breuità,che gli altri Magiflrati ciuili, ilcheper ql rifpetto è [lato ordinatotaccioche co i troppo lunghi litigi non fi recaffe impedimento,er tardanza a i negotij di mercatanti'$ iquali richieggono una certa afftdua follecitudme. Ma fela li* te fia tra huominifore/lieri* ouaro alcuno de Cittadini hauri chiamato a ragione qualchun,che è uenuto ad albergar p qual che giorno a vinegia, è di meftiere che fi ne uada a Giudici, che hanno nome daforeftieri. Tutte le altre caufe di contrai* to,ò jlipulationc , per iquali litiga alcuno, che da altri fe gli debba dare qualche cofijer ciò domandi p giuiicio, fe ne ueit gono a i Giudici,iquali fi chiamarono delle petitiotii: e7 quefti jlanno da parte del Podeftà della città. Sono oltre ciò certe ai tre caufe minime,nel dar fentéza alleali, fono Jftojli i Giudici detti del mobile.Euui oltre qfli,un!altroMagìjlrato,ilqle,fe co fa alcua farà trouata ò amicamète occultata,ò di nttouopdu* ta,ditermma fi cjlla cofa appartien dalla camera publica,ò ad alcun priuato,ouero a colui,che l’haurà trouatatet giudica tut ti i litigi di qfla cofi fatta forte.ìfpcditici di tutte le maniere de Giudici,bora uerremo a que Magi/}rati,iqli hanno cura del* k camera publica,omo aiqu4i è impojlo il gouerno delk G Hit