LIBRO modo deuno non fi diffolueffe la concordia citale,non /prezza do però in queflo mezzo gli uffici della guerra, quefli cioéy chefpecialmaite conucniuano alla città noflra. Percioche tale è il fito dell a, città, ch’è molto comodo alla militia di mare, a quella, di terra affai mal atto.Perche a quefla città non fi pò» no in alcun modo accomodare le compagnie de caualli, ne le fquadre di pedonile ome chiaramente fi può conofcere,da quel le cofe,che io ho dette di fopra,defcmendo ilfito della città no flra.Percioche temprarono talmete quefla coJà,et fecero quel la mefcolanza di tutti gli flati,che giufli fono*accioche quefla fola Repub.haueffe il principato Regio, il gouerno de’ nobi* li,e’lreggimento de Cittodimeli modo,che paiono con una cer ta bilancia eguale hauer me/colato le forme di tuttiàlche chia ramente apparirà nel proceffo dell'opra.Ma per uenir fxnaU menta alla ìnflitution della Republica venitiana; quegli,ap* prejfo iquali è la fomma authorità di tutta la Città, er dalle leggi» er decreti de iquali pende Vauthorità cofi del Senato,co me anchora di tutti i magiflrati, quello è il cofiglio, nelquale fi riduccono tutti i Cittadini nobili, c’hanno pajfa.to.xxy.anni' a parecchi altri,quali non hanno anchora quella età, hauendo però compito.xx.anm,laqual ragione ottengono per beneficio della forte:di tutta la regione^dellaqual cofa parlaremo più a haffo. Hora io ho di quefla cofa render conto ,come i noflri maggiori ordinorono f'auiamente, chela Plebe non foffe ad* meffa a quefla compagnia di cittadini,nellaquale è tutta la pof Jonza della Republica.Dapoi effere fiata con non minor prudenza quefla diffinitione di genere dalla nobiltà più toflo,che dal numero delle facultà$come fi foleua fare nelle antiche Rea publiche,qualmente molti uccebi Philofòphi comandano, che