TERZO. XXXVI1 ielìberdre rdgunano il fenato,in prefenza delqle pria fi leggo no tutte le lettere,lequali fono d’alcuna iportàza,ouero quelle thè dopò licétidto il projfimo Sendto,furono date di Préci'pe» er à i Sdui. Ddpoi nelle cofe, che dal collegio de i Saui fono fiate deliberdte.primierdinente fi leggono i pareri^ fumo pure d’accordo,ò dmerfi trd loroiquafi neWijlejfo modo, che dimo ftrd Piatone, che erano [olite farfi le preghiere appreffo gli Atheniefl. Md niuno oltre quegli,iquali uifeci duifati,cbe da Vinctidni ft chianiduano Saui,ha auttorità di poter riferire di Senatore? di poter confermare, er ftabilire il parer fuo per riuttoritàdi quello ordine . Tolgo però fempre dal numero il D oge,i Configlieri,0‘ < capi de Qu arata* de iquali più giù di remo.Letti nel Senato i pareri di tutti,il Capo del collegio, [e uorràts’alzd in pièpna fe non uorrà,ii più uechio di tutti, oue ro altri,à cui,udendo f duellare,gli altri cederanno ,folendo à un pergamo alquanto rikuato à ciò a pcfta fatto, fd una ora tione al Senato,cr dpportd in mezzo tutte le rdgion:,con le« quali il fuo parere (pera confermare, er rifiutare le altrui da lui di granlungd lontane,modefìamente però er con grauità, fi come fi conuiene à un’huomo dell’ordine Senatorio, ilquale da che haurà finito di or are,s’alza un’altro de’ Saui, ilquale difcordi dal primierojer confermi egli il fuo parerete? rifili=» td il primiero, er fe alcuna altra ue ne è,che co’l parer fuo noti fi confaccia Alzafi dppreffo il terzo, fe tdnti pdreri faranno, er adduce in mezzo quelle cofe, che pare che faccino per fe. Et cofi di tutti gli altri ld cofa fi difputa tra quegli, per infin che niuno di quegli fia,che uoglia più orare. Conciofid che à ninno de Senatori è ddto luogo di poter dire,infino à tato,che À Saui,che hanno uoluto far tale ufficio,non habbino fatto fine