e ì’anelito, con una commozione affettuosa che talvolta mi rompeva la voco. Era tutta la vostra giovinezza, era tutta la vostra gentilezza intorno a me. Era tutta la vostra novità intorno alla cosa nuova che stavo per rivelare. E il nastro nero degli Assaltatori, e il nastro verde degli Alpini, e il nastro rosso dei Cavalieri di Piemonte Reale, e il nastro candido dei Fucilieri della Regina, e il nastro scarlatto dei Lupi di Giovanni Randaccio, e il nastro azzurro dei Dalmati, e il nastro cile' strino dei Marinai giurati, e il nastro bianco e vermiglio dei Granatieri di Ronchi, e il nastro violetto giallo e carmino della Legione Fiumana, e il nastro verdo bianco e rosso dell’Ottavo Reparto d’assalto, e tutti gli altri nastri tricolori di Fiume e d’Italia, tutti i vostri colori parlanti, mi ridicevano la parola della fedeltà risoluta: “ Uno per tutti, tutti per uno ! Tu con noi, noi con te ! „ Sollevati da un balzo unanime, con l’atteggiamento e con il gesto di chi sta per slanciarsi, i Legionarii moltiplicano la parola nel loro grido, sembrano scagliarlo di là dalla loro stessa impazienza, come quei dischi bianchi che prece, devano l’assalto su per i calvarii carsici. “ Ah, miei figliuoli, miei compagni, come vi dirò grazie ? „ Mi torna nella memoria il verso d’un antico rimatore toscano, che ha il tono di una canzone popolesca, il tono di una delle vostre canzoni improvvise: È gentilezza dovunque è prodezza siccome è cielo dovunque è la stella. Ora guardiamo la nostra stella. È sempre alla sommità del cielo. È senza declinazione, è senza tramonto. E sempre noi siamo e saremo fisi in essa. — 76 -