L’oratore prende il libro ; e, dopo aver letto gli articoli essenziali dei nuovi statuti, fa un chiaro e vivace commento dell’ intero Disegno, rilevando i rapporti stupendi fra quelle pagine scritte e gli insegnamenti della esperienza fiumana per tanti mesi vissuta. POCHI MA INVITTI. Poi dice: “ Più d’una volta ho affermato che v’è un solo esercito italiano, ed è l’esercito italiano in Piume d’Italia. Gli altri combattenti sono stati spogliati della vittoria, e anche dell’onore. Agli altri combattenti fu anteposta la man-dra rognosa dei disertori rifatti dall’amnistia integerrimi cittadini. Noi siamo tuttora vittoriosi. Noi abbiamo prose-seguito l’avanzata contro l’avversario, che l’iniquo armistizio interruppe. Noi abbiamo continuato il movimento che ai Bersaglieri dell’ Ottavo e ai Cavalleggeri di Aquila fu tron-. cato sul trivio di Paradiso il 4 novembre. Noi, e noi soli, siamo i legittimi rappresentanti dell’armata di Vittorio Veneto. Noi, e noi soli, abbiamo impedito e impediamo e fino all’ ultimo vorremo impedire che all’ Italia sia tolto il prezzo del suo sangue. Siamo qui venuti per dare Fiume all’ Italia. Qui rimarremo per dare Fiume all’ Italia. La Reggenza italiana del Carnaro è afforzata e protetta da un esercito italiano al comando di un Capo italiano. Io mi rendo mallevadore, voi vi rendete mallevadori della buona custodia. In questi statuti chiare parole sono incise chiaramente. - 81 —