296 CAPITOLO SESTO - SEZIONE QUARTA La valutazione della Tav. CXXXV purtroppo è incompleta : mancano, ad esempio, i mutui 'che, secondo fonti ineccepibili, stipulerebbero nella Provincia la Banca Popolare Cooperativa di Novara, la Banca Nazionale del Lavoro e della Cooperazione di Roma, il Credito Fondiario del Monte dei Paschi di Siena, il Credito Fondiario delle Opere Pie di S. Paolo di Torino, 1’ Istituto Italiano di Credito Fondiario di Roma. Si tratterebbe, comunque, di mutui che non alterano sensibilmente codesta mia valutazione. Al 31 Dicembre 1910 il debito ipotecario, qualsiasi la specie dei creditori, gravava per il 16,94 per cento sui terreni, per il 44,40 sui fabbricati urbani e per il 38,66 per cento su beni misti. Al 31 Dicembre 1929 secondo le operazioni fatte dall’ Istituto di Credito Fondiario delle Venezie -1’ unico Istituto che apertamente mi abbia fornito dati analitici - codeste percentuali erano rispettivamente del 17,32, del 50,73 e del 31,95 per cento. La spiccata tendenza del debito ipotecario a gravare, a parità di condizioni, sui fabbricati - tendenza che più utilmente potrebbe prospettarsi ragguagliando il debito ipotecario all’ ammontare lordo delle diverse categorie di beni su cui grava - mi pare principalmente la risultante di due fattori : 1’ accrescimento della sfera di azione del Credito Fondiario, di cui è innegabile il carattere aristocratico nel senso che a stento giunge sino agli strati inferiori della piccola proprietà terriera (*), e la gara (2), marcata soprattutto nel triennio prebellico, degli acquirenti di terreni con le rimesse degli emigrati a purgare prontamente dai carichi ipotecari i terreni acquistati. Una parte notevole dei depositi dei privati è impiegata, dagli Istituti che li raccolgono, in titoli pubblici già valutati nella Tav. CXXX, poiché il regolamento emanato in seguito al Decreto 7 Settembre 1926 per la tutela del risparmio stabilisce che le aziende di credito le quali abbiano una somma di depositi superiore (1 ) Esso invero non giunge molto neppure alla piccola proprietà edilizia ; ma, in compenso, ad essa giunge il credito aperto dai privati, come lascia presumere la inscrizione dei due terzi dei redditi di ricchezza mobile, da capitale puro, Ruoli 1929, della Provincia di Venezia, sotto il Distretto di Venezia. (2) Favorita dalle buone condizioni del credito, comuni del resto a tutto il Veneto (cfr. : F. Savorgnan, 1 prestili nazionali e la ripartizione regionale della ricchezza, Cagliari 1917, p. 18).