66 CAPITOLO SECONDO la ricchezza edilizia della Provincia nel 1914 ammonterebbe a 404,599 milioni di lire (!). All’ incirca al medesimo ammontare perverremmo assumendo il numero indice, per il Comune di Venezia, delle pigioni annue di 100-150 abitazioni di famiglie operaie costituite di tre o quattro vani, pigioni fissate nel 1928-29 in regime praticamente libero. I materiali da costruzione adoperati nei fabbricati di Venezia -fabbricati cosiddetti semi-intensivi perchè non vanno oltre i quattro o cinque piani fuori terra - sono alquanto diversi da quelli assunti dal Consiglio Provinciale dell’Economia Corporativa di Milano per il calcolo di uno speciale numero indice dei prezzi dei materiali da costruzione. E pertanto 1’ assunzione di un indice siffatto ci porterebbe fuori strada, nel senso di una eccessiva sottovalutazione delle ricchezza edilizia prebellica. (1) Per quanto riguarda la ricchezza edilizia di Venezia il più attendibile estimo dei secoli scorsi fu compiuto nell’ anno 1425, Doge Francesco Foscari. Di siffatto estimo ho trovata una analisi minuta, contrada per contrada e sestiere per sestiere, in una copia di un Antichissimo Manuscritto (della raccolta dei Conti Barozzi), Libro secondo, pp. 49-53. Ivi le case tutte della Città di Venezia vengono valutate 359.969 lire di grossi. Riducendo le lire di grossi in ducati d’ oro (cfr. : G. Luzzatto, 1 prestiti della Repubblica di Venezia, Sec. XIII-XV, A. Draghi, Padova 1929, p. CXLV) e questi in lire attuali, calcolo a 164,686 milioni di lire carta attuali la ricchezza edilizia di Venezia nel 1425. Cinque secoli dopo, nel 1930, praticamente nel medesimo territorio, codesta ricchezza è stata calcolata nel testo a 1.317,624 milioni di lire; cioè è 8 volte maggiore. Brevi spunti intorno alle variazioni della ricchezza a Venezia dal finire del sec. XV ad oggi trovansi in un discorso del Senatore G. Marcello, Per la conservazione dei monumenti e degli oggetti d’ arte. Per Venezia., pronunciato al Senato del Regno il 5 Giugno 1931, p. 13 dell’ estratto (Tip. del Senato, Roma 1931).