226 CAPITOLO SESTO - SEZIONE SECONDA la tendenza alla diminuzione di essi in codesto movimento marittimo mondiale. Non si può però, volendo studiare i riflessi del commercio esterno sulla economia della Provincia, fermarsi alle variazioni puramente quantitative dei detti gruppi di merci, chè l’importanza economica di essi è profondamente diversa da quella statistica in quanto, com’ è ovvio, una variazione nel quantitativo delle «merci varie» può avere effetti ben più gravi di variazioni nei gruppi dei cereali e del carbone (1). Dal 1912 al 1929 tra le « merci varie » si è, per es., molto accresciuta l’importanza dei petroli ed olì minerali - dal 2,2 al 10,0 per cento di tutte le importazioni - quasi per intero (243 mila tonnellate su 259) sbarcati a Marghera. Se eliminiamo dalle percentuali delle « merci varie » della Tav. CIII le dette percentuali dei petroli e oli minerali, vediamo che le rimanenti « merci varie », generalmente le più ricche, si sono fortemente ridotte : il che è indice indubbio di crisi nei trasporti e nell’ economia generale, chè esse sono trasportate dalle più costose linee regolari, gestite soprattutto con lussuose motonavi, linee che, assicurando trasporti più rapidi, esigono noli più elevati dei tramps. 85. - Che il Porto di Venezia sia, come nel n. 84 è stato rilevato, prevalentemente porto d’importazione e che inoltre nel 1929-30 abbia accentuato tale carattere, risulta anche dalla riduzione del rapporto percentuale del valore delle esportazioni a quello delle importazioni del commercio speciale da 54,86 nel 1913 a 42,19 nella media degli anni 1929-30, rapporto che per il Regno alle due date si aggira sul 70 per cento ; inoltre, mentre la diminuzione, tra codeste date, del rapporto percentuale del valore delle importazioni del commercio speciale del Porto di Venezia al valore di codeste importazioni del Regno è stata lieve - dal 7,32 per cento nel 1913 al 6,61 per cento nel 1929-30 - davvero marcata è stata invece la diminuzione dell’ analogo rapporto del valore delle esportazioni : 5,83 nel 1913, 3,98 nel 1929-30. Poste, infine, eguali a cento le importazioni e le esportazioni (valori) nel 1913, esse erano nel 1929-30 rispettivamente 483 e 371 per il Porto di Venezia, 535 e 544 per il Regno. Dà una chiara impressione (1) Cfr. : E, Corbino, L’ economia dei trasporti marittimi, op, cit., p. 57.