CAPITOLO SESTO - SEZIONE TERZA 95. - La possibilità in cui l’intelligente aiuto della Federazione del Commercio mi ha posto, di disporre, per l’intera Provincia, di dati analitici, direttamente rilevati, per gli investimenti negli esercizi pubblici e nei negozi di generi alimentari, mi dispensa dal-1’ esporre i risultati della distribuzione degli investimenti secondo i sestieri di Venezia storica, esposizione precedentemente fornita invece per i negozi di generi di abbigliamento e di arredamento e di generi diversi al fine, fra 1’ altro, di formulare l’ipotesi di cui in fine al numero 94. Per altro verso, mi è parso utile distribuire gli esercizi pubblici - per i quali, limitatamente al numero, fu data la distribuzione per sestieri di Venezia - ed i negozi di generi alimentari per Distretti federali, dapprima presi distintamente (Tav. CXX) e poi così raggruppati che ai territori dei Distretti federali corrispondano approssimativamente le consuete zone agrarie (Tav. CXXI). Entro le quali, sostanzialmente, i negozi sono tanto più fitti, ossia tanto minore è il numero degli abitanti serviti, in media, da ciascun negozio, quanto più alta è la densità della popolazione per chilometro quadrato. 96. - Una particolare caratteristica per cui, in quanto alla forma di investimento della ricchezza, gli esercizi pubblici ed i negozi di generi alimentari si differenziano spiccatamente dai negozi dei generi di abbigliamento e di arredamento e dai negozi di generi diversi è che in essi esercizi pubblici e negozi di generi alimentari i capitali sono investiti prevalentemente in impianti, come risulta prontamente dai risultati delleTavole CXXII e CXXIII : su 100 lire di ammontare per impianti e scorte, qualsiansi i generi di negozi, agli impianti ne toccano 61,45 negli esercizi pubblici, 68,33 nei negozi di generi alimentari dell’intera Provincia; nella quale, se escludiamo il territorio di Venezia storica con Lido e Murano, codeste percentuali salgono rispettivamente a 77,10 e 76>i4-