LA RICCHEZZA TERRIERA 27 Sebbene la valutazione del 1928-29 sia fatta in moneta deprezzata rispetto alla moneta d’ anteguerra, rimane sempre il fatto dell’ aumento reale dei redditi, e dei capitali investiti nella terra : soprattutto se, per maggiore convenienza, si parte dalle produzioni normali del Catasto Agrario. Tenuto conto del mutato potere d’acquisto della moneta, i redditi netti agrari ed i capitali corrispondenti da 100,00, a cui li facciamo eguali nell’ anteguerra (redditi e capitali calcolati in base alle produzioni normali), passano nel 1928-29 rispettivamente a 110,02 ed a 125,73. Le variazioni denunciate dalle cifre della prima e della terza riga della Tav. XIV nei redditi e nei capitali sono, inoltre, più forti delle variazioni dei prezzi dei prodotti agricoli nazionali (x) : il che proverebbe, per altro verso, il concorso di diversi fattori nelle variazioni della ricchezza terriera dal 1909-13 al 1928-29. 9. - Col calcolo delle produzioni dei prati artificiali e naturali, dei pascoli e degli erbai in quintali di fieno normale si mira principalmente a verificare l’esattezza della mia valutazione del bestiame in quintali di peso vivo (Tav. XVI) (2). In base ai risultati delle Tavole VI e XVI risulterebbe, per l’intera Provincia, un consumo annuo di 6-7 quintali di fieno normale per quintale di peso vivo del bestiame (3), mentre generalmente si ritiene che codesto consumo si debba aggirare sui 10 quintali. Poiché non è possibile ammettere che a lungo andare persista un siffatto deficit nel fabbisogno alimentare del bestiame - essendo (1) Il livello generale dei prezzi, da cui si è dedotto il potere d’acquisto della moneta, ed il numero indice dei prezzi dei prodotti agricoli sono quelli calcolati dal Consiglio Provinciale dell’ Economia Corporativa di Milano: posto il 1913 eguale a 100,00, nella media degli anni 1928-29 rispettivamente: 486,03 e 519,74. Intorno alle variazioni dei prezzi dei prodotti agricoli ed al livello generale dei prezzi, cfr. : G. Masci, Prezzi, costo della vita e politica monetaria, in « Scritti monetari », Vecchioni, Aquila 1926, p. 71 e segg. (2) La Tav. XVI sarà illustrata in seguito, al n. 18. (3) In base alla produzione foraggera catastale ( quintali 3.232.910— cfr. : Tav. XII) ed al peso vivo del bestiame (quintali 463.460— cfr. : Tav. XXVII) nel 1914 si avrebbero 6,98 quintali di fieno normale per 1 quintale di peso vivo; i quali si abbasserebbero a quintali 6,28 nel 1929 (quintali di fieno normale: 2.915.348 - cfr.: Tav. VI quintali di peso vivo 464.311 - cfr.: Tav. XVI).