CAPITOLO SESTO - SEZIONE SECONDA 61. - Un notevole incoraggiamento era venuto ai privati investimenti industriali e commerciali da parte delle Amministrazioni pubbliche sotto forma di sistemazioni di terreni ed istituzioni di servizi pubblici nella Zona industriale e nel quartiere urbano : 150 milioni di lire vi ha speso lo Stato, per opere marittime e portuali, attraverso la Società concessionaria dei lavori, dei quali circa 100 per le opere del Porto industriale e 50 per quelle del Porto commerciale, oltre alle somme erogate dallo Stato stesso in opere di sua diretta competenza ; circa 60 milioni vi ha speso il Comune e somme minori vi hanno speso le Ferrovie ed altri Enti pubblici, e privati. Nelle costruzioni edilizie del quartiere urbano sono stati spesi 35 milioni : a fine 1928 erano sorti 315 edifici per abitazioni con 4.350 ambienti abitabili. Il solo quartiere « Giuseppe Volpi », costruito nel 1926-27, risultava di 59 fabbricati, 260 appartamenti, 831 locali abitabili ed era costato 7,675 milioni di lire. È grande il beneficio che le industrie, di cui non poche lavorano senza intermittenza il giorno e la notte, ritraggono dalla disponibilità di lavoratori che vivono nelle immediate vicinanze della Zona industriale. Degli operai addetti all’ industria a Marghera (cfr.: Tav. LXVI) soltanto il 21,88 per cento vivono attualmente a Venezia, per il 78,12 per cento vivono in terraferma ; ma è lieve il numero degli operai provenienti da Venezia stabilitisi a Marghera, 435 sui 3.996 operai che risiedono in terraferma, molti in Mestre e frazioni. Gli operai provenienti da Venezia sono quasi tutti nativi di Venezia (1.014 su 1.119) ; notevole appare la riluttanza degli impiegati - ad un esiguo numero di essi è, a cagione del loro ufficio, strettamente necessario risiedere a Venezia Città -a fissare la loro residenza a Marghera : il 36,28 per cento di essi risiedono a Venezia Città. Ciò, ed il fatto che il quartiere urbano di Marghera, che si stende su oltre 200 ettari, può accogliere, nelle migliori condizioni igieniche e d’ ogni altro conforto dei moderni centri abitati, una popolazione che si calcola ad oltre 50.000 persone - la popolazione presente censita a Marghera al 21 Aprile 1931 è stata di 4.673 abitanti - dimostrano che codesto quartiere può costituire uno sbocco eccellente alla esuberanza demografica di Venezia storica e che, anche per questo verso, la creazione di esso ha risposto ad una sentita necessità.