LA RICCHEZZA MOBILIARE IN BASE ALLE STATISTICHE FISCALI 71 qualsiansi, s’intende, i rapporti di dare e di avere dell’ azienda con terzi esterni ad essa. Poiché, poi, codesta valutazione di funzionamento sia passabilmente idonea a misurare 1’ efficienza produttiva dei beni inventariati, se ne richiede necessariamente la preventiva scomposizione in due parti, chè in parte essa consegue da reddito che va a ricompensare l’investimento dei capitali nell’ azienda ed in parte da reddito che va a ricompensare il lavoro nelle sue più varie forme. E quanto, del resto, in un certo senso, s’ è già tentato di fare passando dal reddito lordo al reddito netto dell’ agricoltura : reddito netto che capitalizzato ha consentito di ricavare la ricchezza terriera e delle cose stabilmente investite nella terra ; è quanto, tra breve, si tenterà di fare per valutare i beni industriali e commerciali, ai quali, specie ai beni commerciali, viene congiunta una quantità di lavoro molto maggiore di quella richiesta per rendere produttiva la terra. Il criterio della valutazione di capitali in base al reddito - il reddito totale dell’ impresa distinto previamente in reddito da capitali e reddito da lavoro - è, di per se stesso, incerto, ma non perciò deve essere senz’ altro ripudiato ; accolto con taluni accorgimenti, che la diretta osservazione dei fatti suggerisce, e senza pretesa alcuna di estensione a luoghi ed a tempi diversi da quelli nei quali di codesto criterio si tenta di saggiare 1’ applicabilità, esso potrebbe condurre a qualche non inutile risultato. Orbene, a proposito di valutazione di funzionamento delle categorie di beni - per tentare di apprezzarne la diretta efficienza produttiva -, è ovvio che inevitabili arbitri si commettono nel determinare la quota di sopraprezzo che, nella cessione dei beni materiali si realizza come stretto corrispettivo di tale cessione, o come almeno parziale corrispettivo di servigi personali richiesti per la appropriata appartenenza di codesti beni ad un organismo economico. E non sono, fra l’altro, esattamente definibili i limiti di ciascuna categoria di beni, che anzi non sono infrequenti le interferenze tra categoria e categoria in quanto alla natura fìsica ed alla destinazione dei beni che le compongono : donde la facilità di ingrossare le registrazioni dei beni esistenti. Nè si può sempre ragionevolmente pensare ad una valutazione analitica per ogni azienda, la quale soltanto consentirebbe di eliminare, od almeno di ridurre sensibilmente quelle interferenze. Praticamente, in mancanza di classificazioni dei beni mobili a scopo puramente statistico,