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CAPITOLO SESTO - SEZIONE SECONDA
l’impianto per la demolizione delle navi e la fabbrica di ossigeno : ha 67 motori elettrici per 957 cavalli-vapore, consuma, nell’ anno,
629.000	Chilovat, impiega 954 operai.
     L’ « I. L. V. A.» attualmente occupa una superfìcie all’incirca eguale a quella del cantiere « Breda », ma la superfìcie coperta ne è circa tre volte maggiore ; lo stabilimento « I. L. V. A. » s’ è sviluppato per sezioni ed in tempi diversi : nel 1925 la sezione Costruzioni in ferro, nel 1927 la Fonderia e officina meccanica, all’ inizio del 1932 il Laminatoio. Difficilissimo sarebbe tentare una distinta valutazione delle tre sezioni : ciò giustifica, per un certo verso, la difficoltà di dare una valutazione soddisfacente riferendosi all’anno base del nostro calcolo : 1930. Può, comunque, dirsi che la sezione più importante dell’ « I. L. V. A. » è appunto quest’ ultima chè, di fronte a poco più di 1.000 motori per 5.600 cavalli-vapore, essa ne occupa rispettivamente 700 e 3.500 ; 1’ « I. L. V. A. » consuma, in complesso, nell’ anno 750.000 Chilovat ; vi trovano impiego 550 operai numero elevabile, nella piena produzione degli attuali impianti, a 1.000, all’incirca cioè quanti se ne hanno nel Cantiere « Breda ».
     Per il terzo dei Cantieri navali di Porto Marghera, 1’ « I. N. E. A. », va qui notato che il valore dei piroscafi-cisterna che codesto Cantiere possiede è omesso dalle Tavole LXV a LXVIII : esso è studiato, più a proposito, in occasione della valutazione dei capitali investiti nell’ industria dei trasporti.
     57.	- Nella classe delle industrie elettriche assai importante è la Centrale termoelettrica della «Società Idroelettrica Veneta», detta « Cellina », Società che produce e distribuisce nelle Tre Venezie e nell’ Emilia 1’ energia prodotta nelle sue grandi centrali idroelettriche delle Alpi Orientali. La Centrale termoelettrica - di cui la struttura è stata studiata accuratamente, in particolare tenendosi conto della utilizzazione razionale ed economica dei combustibili nazionali - è essenzialmente costituita da tre gruppi di fabbricati : quello per le caldaie, quello per i turboalternatori e quello per i trasformatori elevatori. Vi è poi il parco del carbone, servito da speciale impianto meccanico di scarico e trasporto, della capacità di 20.000 tonnellate. La tensione di produzione dell’ energia, di 10.000 Volta, viene trasformata in parte a 60.000 Volta ed in parte a 120.000 Volta per 1’ opportuna integrazione di deficienze di produzione idraulica su reti di codesti voltaggi. Infatti