Capitolo V. PROBABILE AMMONTARE DELLA RICCHEZZA MOBILIARE DELLA PROVINCIA DI VENEZIA (CALCOLATO IN BASE ALLE STATISTICHE FISCALI ED AI BILANCI DELLE SOCIETÀ PER AZIONI) INTORNO AL 1914 E CONFRONTI TRA LE STRUTTURE INDUSTRIALI DELLE ZONE AGRARIE DELLA PROVINCIA NEL 19H E NEL 1931. 43. - Come attualmente, cosi nell’ anteguerra il prodotto del capitale, quello dell’ industria e quello del lavoro erano colpiti dall’ imposta di ricchezza mobile con aliquota proporzionale del 20 per cento : più esattamente, e di ciò terremo conto nei calcoli seguenti, per la Provincia di Venezia essa era di 23,454 (erariale 20,080 ; provinciale 0,306 ; comunale 0,265 '> quota cosiddetta di distribuzione 1 per cento, sovrimposta consiliare 1,35 per cento) per cento lire di imponibile, qual si fosse la categoria del reddito e quindi anche per la categoria B che comprendeva, come ora, i redditi misti di capitale e lavoro (industriali e commerciali). La differenza tra l’ordinamento attuale dell’ imposta, introdotto dal Ministro de’ Stefani (R. D. L. 16 Ottobre 1924, n. 1613), e quello vigente nell’ anteguerra è sostanzialmente questa : che, pur servendo, allora come oggi, la classificazione dei redditi mobiliari in categorie, contrassegnate ciascuna da una lettera dell’ alfabeto, di base per la discriminazione dell’imposta, - e precisamente cioè per gravare in misura massima i redditi di solo capitale e via via in misura minore gli altri -, mentre oggi la discriminazione viene attuata mediante aliquote diverse per le varie categorie di redditi da applicarsi - salvo i redditi minimi (sono completamente esenti da imposta i redditi, quelli di categoria A esclusi, inferiori a L. 2.000) e salvo il diritto a quote di detrazione per i redditi compresi tra L. 2.000 eL. 2.500 - sulla totalità dei redditi stessi, nell’anteguerra G. Lasorsa - La ricchezza privata della Provincia di Venezia 8