LA RICCHEZZA INVESTITA NELL’ INDUSTRIA § 2. - La ricchezza investita nelle industrie nel rimanente territorio della Provincia di Venezia (cioè nella Provincia, il territorio di Mar-ghera escluso), i mezzi di trasporto esclusi. 62. - Per la valutazione dei capitali investiti nelle industrie del rimanente territorio della Provincia si è dovuto, analogamente a quanto si è fatto per il Porto Industriale di Marghera, svolgere inchieste personali presso le principali industrie od i principali esercizi di esse, chè scarsissimo od alcun profitto si è potuto trarre dallo schedario delle Ditte tenuto dalla Unione Industriale della Provincia di Venezia : nelle schede di denuncia delle Ditte - compilate per l’inscrizione nei ruoli del contributo obbligatorio -, che sono state minutamente spogliate, le notizie che appaiono generalmente sono : la sede, la forma giuridica della Ditta (Società anonima, Società in nome collettivo od in accomandita per azioni, Società di fatto, Individuale), il numero degli operai occupati, il reddito di ricchezza mobile imponibile. Devo, comunque, esser grato al Segretario Generale di detta Unione di aver diramato un questionario da me compilato ai principali esercizi delle diverse industrie. In base alle informazioni ottenute sono state costruite le Tavole LXX e LXXI. La Trattura della seta ha, in Provincia di Venezia, scarsa importanza : in un censimento per 1’ annata serica 1927-28, 1’ Ente Nazionale Serico vi rilevò 2 filande con 188 bacinelle su 160 filande con 12.230 bacinelle per l’intera Venezia Euganea. Le 188 bacinelle si possono valutare lire 1.974.000; i fabbricati nei quali esse trovansi ed ogni altro macchinario ed attrezzi ne valgono il 20 per cento : in complesso s’ avrebbero 2.368.800 lire, all’incirca il doppio del valore calcolato per la Filanda Sociale S. Giusto, di Portogruaro. E poiché di questa s’ è tenuto già conto nella Tavola LXXI, si dovranno, quindi, aggiungere, nel calcolo definitivo, lire 1.186.800. Uno dei più importanti jutifici italiani ha sede in Provincia di Venezia, a S. Donà di Piave : fabbrica sacchi di juta, sacchi largamente adoperati nell’ imballaggio di merci diverse - e, durante la guerra, nelle trincee -. Lo jutificio di S. Donà, distrutto durante l’invasione austriaca, fu ricostruito nell’ immediato dopoguerra. Occupa circa 500 operai e, per mezzo dei 178 telai e 3-204 fusi eh’ esso possiede, impiega mensilmente, nella fabbricazione