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CAPITOLO TERZO
1940) degli impianti idroelettrici cominciati a costruire dopo il 1. Gennaio 1919 (R. D. 2 Ottobre 1919, n. 1995) ;
    Il	reddito derivante dalle navi mercantili che siano state costruite in Italia, per conto di nazionali, è esente dall' imposta di ricchezza mobile per i primi tre anni se le navi sono entrate in esercizio dal 1. Gennaio 1924 al 31 Dicembre 1926 (R. D. 1. Febbraio 1923, n. 211). Il che attenuò molto gli accertamenti di redditi di ricchezza mobile per il 1929, anche perchè si aggiungeva, nel Decreto citato -, e 1’ aggiunta ha non trascurabile importanza per la Provincia di Venezia -, che se le navi sono possedute da società azionarie, le esenzioni devono intendersi iniziate non dalla data in cui tali navi entrano in effettivo esercizio, ma dall’ anno in cui il relativo reddito concorre a determinare l’imposta dell’anno stesso.
    A quanto ammontano dunque i capitali investiti nelle industrie stabilite nella Zona industriale di Marghera di cui il reddito a fine 1929 era esente da imposta di ricchezza mobile ? La Tav. XLIX, costruita in base ad elementi molto analitici raccolti da un autorevole Ufficio in apposita indagine da me promossa e per la quale formulai il questionario fondamentale, dà le valutazioni, intorno alla fine del 1931, degli investimenti di capitale, nelle diverse forme, negli stabilimenti di cui l’impianto venne attivato negli anni 1927, 1928 e 1929, cioè nel corso del primo triennio di esenzione dal-l’imposta di ricchezza mobile nella Zona industriale di Marghera.
    In definitiva, cioè sommando all’ ammontare della ricchezza calcolato indirettamente (di cui in fine al n. 37) l’ammontare della ricchezza - praticamente tutta posseduta da Enti Collettivi - calcolato direttamente nella Tav. XLIX, si può concludere che la ricchezza nelle mani degli Enti Collettivi di carattere privato della Provincia di Venezia al 1929-30, era di 1.357,140 milioni di lire, cifra che sostanzialmente s’ accorda con la valutazione degli impianti e delle merci e scorte degli stabilimenti delle società per azioni (cfr. : Tav. L) in 1.290,993 milioni di lire, valutazione effettuata in base ai bilanci di esse, qualsiasi il capitale sociale, redatti a fine 1929 e, in mancanza, a fine 1928. (È opportuno notare qui, di passata, la grande approssimazione, di codesta valutazione, al patrimonio netto ed al capitale sociale e riserve delle società per azioni studiate nella Tav. L). E 1’ accordo sarebbe