— 72 — Si sono spese, in passato, più o meno bene, tante poi tante centinaia di milioni ; se ne spendano - con accurati e severi controlli - quante ne occorrono, ma si ridia, e presto, al polmone d’Italia libero respiro. E facile dimostrare - osserva il prof. Gino Arias (1) - che, fino al momento in cui scoppiò il conflitto internazionale, il porto di Genova aveva, non che accresciuta proporzionalmente allo sviluppo enorme del traffico mondiale, diminuita la sua capacità di irradiamento. (2) Ora per questa parte, incontrastabilmente, può rimediare l’opera sagace e vigorosa del Consorzio Autonomo, aumentando gli impianti tecnici più perfetti e facendo invece diminuire la partecipazione troppo larga degl’intermediari. (3)Ugualmente, all’esercizio di Stato delle Ferrovie, non potrà riuscire impossibile - in ¡specie dopo che la comunicazione tra il porto e la stazione è divenuta beneficamente più facile - di rendere meno disagevole ed incerto il trasporto. Quanto al trasferimento delle merci dai porti ai luoghi di destinazione, se è vero - come tanto spesso si ripete - che la Germania, col possesso delle sue vie acquee naturali, si trova in condizioni privilegiate, è vero anche che le nostre comunicazioni ferroviarie, sia di Genova con la Lombardia, e più ancora, di Savona col Piemonte sono suscettibili d’importanti trasformazioni che avranno, sui prezzi di trasporto, decisiva influenza. Motivi di decadenza dei nostri porti dobbiamo ricercarli nell’averli lasciati indifesi contro la concorrenza temibile delle marine straniere ; nell’aver trascurato di armare quei porti di strumenti meccanici e di disciplina operaia indispensabili per richiamarvi e mantenervi il concorso dei naviganti e di ren- (1) Prof. Gino Arias, II porto di Genova e l’ economia nazionale. (2) A Genova le spese vive per il passaggio di una tonnellata di cotone, da bordo al vagone, ammontano a circa lire 8, mentre a Brema non sono che di lire 2,85. (3) È lo stesso malanno - e da noi più volte denunziato - che si lamenta sui pubblici mercati dove le derrate, di prima necessità, sono notevolmente cresciute di prezzo per le imposizioni - tollerate dalle Autorità costituite - dei mediatori, sensali o bagarini.