— 8 — denza di altri Stati, più di noi egregiamente preparati alla navigazione marittima, più di noi previdenti, più di noi esperti nel valore politico ed economico del possedere le vie dei mari, dei grandi traffici, delle grandi comunicazioni transoceaniche. L’Italia - come osservava acutamente un geniale pubblicista - era, rispetto alla Germania, una nazione salariata e come tale obbligata a soggiacere all’altrui volontà, all’ordine altrui. Se l’inferiorità dell’Italia, come fattore internazionale, prima della guerra, era in parte dovuta alla sua disgraziata situazione territoriale e strategica, di fronte all’Austria, non meno dolorosa era la sua condizione di vassallaggio, sopratutto economico, in cui la Germania l’aveva ridotta. Ora, ricercando le lacune del nostro sistema economico, dovute allo stato di subordinazione dell’economia italiana rispetto all’economia germanica, se ne trova una che ha un valore di gran lunga maggiore di molte altre. Codesta lacuna, che tocca le radici stesse del nostro sistema produttivo, è rappresentata dalla deficienza della nostra marina mercantile. Bisogna pensare che l’Italia deve cercare fuori del proprio territorio tutte le materie prime necessarie alle industrie (carbone, ferro, cotone, rame, petrolio ecc.) e gran parte dei generi necessari all’ alimentazione (grano, bestiame, ecc.) e per di più che il suo popolo, che non può vivere tutto sul proprio territorio, è un popolo di emigranti. E qui è veramente il caso di ripetere che navigare necesse, vivere non necesse, chè, senza navi per approvvigionarsi di materie prime e per trasportare i propri figli sui luoghi di lavoro, ove sia obbligato a ricorrere all’aiuto straniero, un popolo è economicamente schiavo e politicamente subordinato. E mentre non è causa d’inferiorità o di dipendenza il non avere, sul proprio territorio, tutte le materie necessarie all’alimentazione, al lavoro ed alla produzione, lo è invece il non possedere i mezzi adatti per trasportarle ed il dover mendicare per siffatta bisogna il soccorso altrui. Le vie del mare sono libere ed infinite. Il possedere navi del proprio significa avere ciò che occorre, essere veramente