— 96 — vuole rinunciare, in cospetto del mondo, al suo massimo titolo di grande potenza che è di potenza mediterranea, se non vuole rinunciare al massimo titolo del suo avvenire che è avvenire mediterraneo, se non vuole rinunciare alla sua vita stessa che è vita mediterranea non può consentire che altri abbia su co-desto mare una vera e propria supremazia - come aveva in animo di esercitare la Germania - così, nello stesso modo l’Italia, che prese le armi per raggiungere i limiti naturali del suo territorio, non potrebbe assolutamente consentire che una Nazione - ed una Nazione come l’Austria - potesse, da un momento all’altro, sbarrarle il cammino sull’Adriatico, sul mare nostrum, impedirle cioè la piena libertà adriatica. (1) II valore della flotta a vapore greca, secondo le recenti statistiche, è di poco inferiore ai 200 milioni; e poiché la guerra ha principalmente giovato alla Marina ellennica (2) si calcola che, nel 1915, gli utili netti di quella marina si aggirino attorno agli 80 milioni, un utile cioè del 40 per cento. (1) Noi infatti dichiarammo guerra all’Austria perchè, oltre alla volontà nostra di fissare i confini là dove natura ce li segnò, dovevamo precluderle la marcia su Salonicco che ci avrebbe tagliati fuori dal Mediterraneo Orientale, nodo e quadrivio dei grandi traffici del mondo. Dichiarammo guerra alla Turchia perchè non potevamo dall’un gruppo o dall’ altro dei belligeranti lasciar compromettere, sulle coste dell’Asia Minore, la nostra necessaria espansione Mediterranea. Dichiarammo guerra alla Bulgaria perchè ricongiungendo la Turchia all’Austria, la Bulgaria raddoppiava la minaccia ai nostri interessi mediterranei. Infine ostacoleremo con ogni mezzo l’egemonia germanica sul Mediterraneo poiché su quel mare per la Germania non v’è posto. 11 possesso di una zona Mediterranea — scrive un chiarissimo pubblicista — che accolga le intense correnti di uomini e di energie italiane, che dia alla nostra importazione il mezzo di sottrarsi al tributo straniero, garantendo la sicurezza, anche militare, del Paese, è una di quelle esigenze improrogabili, gigantesche, che i nostri Alleati, per loro ventura, non conoscono, ma di cui devono intendere tutta la schiacciante necessità. Quindi, più ancora che con le tradizioni della storia, noi ci presentiamo alla successione della Turchia nell’Asia Minore con il diritto, sopra ogni altro, immediato ed indiscutibile: il diritto di difenderci e di vivere. (2) Rivista nautica — « La flotta mercantile ellenica ».