— 43 — fine luglio 1914 scellini 7 per tonnellata 24 maggio 1915 » 26 » » 10 gennaio 1916 » 80 » » e così, dallo scoppio della guerra europea al principio del* l’anno in corso, i noli Cardiff sono più che decuplicati. È superfluo il ricordare che le guerre di Crimea, Greco-Turca, Ispano-Americana, del Transwaal produssero un forte aumento di noli, conseguenza inevitabile di una accentuata domanda di tonnellaggio; ad ogni modo mai si toccarono le cifre raggiunte nell’attuale conflitto (1). Nel suo studio il Lanza (2) tende a dimostrare che le conseguenze di questo aumento, non solo sono enormi, ma catastrofiche. Preso come termine di paragone il consumo di 10 milioni di tonnellate di carbone, scaricato nei porti del Regno durante il 1913, se ne deduce che, se per importare queste diecimila tonnellate di carbone, in ragione di un nolo medio di 8 scellini per tonnellata, l’Italia pagò alla Marina Mercantile 4 milioni di sterline, per importare la stessa quantità di carbone con un nolo di 80 scellini, per tonnellata, dovrebbe pagare 40 milioni di sterline, ossia 36 milioni di sterline in più. Vale a dire, al valore attuale della lira sterlina, che supera le 32 lire nostre, l’Italia dovrebbe pagare in più alla Marina Mercantile un miliardo e centocinquanta milioni. Ora, osserva l’egregio scrittore, è questo un calcolo al-l’ingrosso, poiché l’importazione del carbon fossile in Italia è andata diminuendo nel 1915 ; ma non è affatto esagerato affermare che, se i noli Cardiff continuassero a mantenersi così alti, il nostro Paese dovrebbe pagare, in più del normale, alla Marina Mercantile dai 700 agli 800 milioni in un anno ed in oro. Si domanda di chi andrebbe a beneficio questa ingente (1) Solo nel 1894, per effetto della guerra fra la Cina ed il Giappone, i noli crebbero del trecento per cento. Tutto il tonnellaggio navale disponibile fu attratto nell’ Estremo Oriente. I noli raggiunsero la cifra indicata quando si verificò, nell’ autunno di quell’anno, un grande movimento di grani, dagli Stati Uniti per 1’ Europa, fortemente inceppato su quella linea per la scarsità di navi. (2) Lanza, op. cit.