arterie ferroviarie, di località ricche di prodotti agricoli (1) le cui industrie si sarebbero, di gran lunga, maggiormente sviluppate se, con criterio più pratico e più economico, si fosse curato il lato trasporti. Ma se la questione ferroviaria, dal punto di vista dell’economia nazionale, è tuttora insoluta, può dirsi di essere ancora nel limbo quella relativa alla navigazione interna, sebbene di capitale importanza, per la inferiorità di tariffa nel trasporto e perchè ha per iscopo di diminuire l’enorme traffico ferroviario, addirittura caotico specialmente in alcuni scali marittimi. La coesistenza pacifica del canale e della ferrovia è ammissibile fino a quando il canale si limita a trasportare merci che non possono sopportare una tariffa pari al costo del trasporto medesimo, aumentato di una frazione richiesta dalla trazione ferroviaria. (2) Ma quando invece il canale viene costrutto per rapire alla ferrovia - quale è il caso della Francia - trasporti che questa può effettuare con vantaggio, allora la coesistenza pacifica dei due mezzi di trasporto diviene impossibile, d’onde il sorgere della lotta per la concorrenza. In Italia le condizioni sono del tutto diverse che in Francia e, forse, in questo va ricercata la ragione del perchè la legge del 1910, sulla navigazione interna, non ha avuto, finora, neppure il primo principio di una qualsiasi applicazione ; probabilmente l’ostacolo principale sta nella disposizione, sancita dalla legge, di richiedere, per la costruzione di canali navigabili, una compartecipazione alla spesa da parte degli enti locali che questi, salvo rare eccezioni, non sono al caso di dare. Molte delle nostre linee ferroviarie principali sono congestionate dal traffico e, per quanto molto si sia fatto, molto resta ancora da fare e da spendere per mettere il trasporto, per ferrovia, in grado di fronteggiare gli aumenti futuri di traffico ; per lo che varrebbe la pena di esaminare quali e (1) Ciò deve rilevarsi specialmente nei riguardi del Mezzogiorno. (2) Vi sono prodotti minerari bruti, concimi naturali ed anche certi prodotti agricoli che la ferrovia potrebbe trasportare solo a perdita ed in circostanze specialissime di ritorno a vuoto, e che, invece, trovano, nella via d’acqua, il loro mezzo di trasporto naturale.