— 82 — l’Italia l’impulso a quella meravigliosa ascensione cui la chiamano, per la terza volta, i suoi destini. Ciò che, oggi, si deplora nel nostro Paese, è, in materia di trasporti, la mancanza di quell’equilibrio, di quella giusta proporzione tra la navigazione e la ferrovia. Servizi interessanti la difesa del Paese vietano all’Ammini-strazione delle Ferrovie di assegnare ai nostri principali scali marittimi quel determinato numero di carri ferroviari richiesti dal fabbisogno. Unico rimedio: abbreviare il ciclo: vale adire limitare, su tutta la rete ferroviaria, la percorrenza dei carri disponibili. Basti accennare al fatto che l’efficienza del porto di Genova è limitata alla potenzialità ferroviaria, in quantochè la quantità di merce, che potrebbe essere sbarcata, se si avessero a disposizione i mezzi per trasportarla, oppure i grandi Empori portuali per immagazzinarla, supera di gran lunga quella che sbarca attualmente e che non è dato aumentare a cagione della deplorata mancanza dei mezzi di trasporto terrestre e di depositi da servire di emporio commerciale. Mancando questi ultimi, ed essendo insufficienti i carri che, normalmente, le Ferrovie dello Stato mettono a disposizione del commercio (1), gioverà asportare dal porto, ogni giorno, con altri mezzi, quelle merci che sono destinate all’entroterra immediato, servito da strade rotabili o da pontili a mare. Un’ impresa privata - tanto più nel momento attuale in cui P economia e la politica dei trasporti devono essere regolate secondo criteri speciali, al solo scopo del migliore rendimento delle energie nazionali - non potrebbe assumere questo servizio di trasporti dal porto agli stabilimenti industriali ed ai depositi dell’entroterra immediato; lo Stato, invece, potrebbe mettere a disposizione delle Ferrovie - che sono il vero vettore di Stato - un determinato numero di camions e di rimorchiatori adeguato al bisogno, senza diminuire e pregiudicare tampoco altri importantissimi servizi d’interesse nazionale. (1) Occorrerebbero, giornalmente, nel porto di Genova da 200 a 250 vagoni.