— 145 — quale dovrebbe costituire la vera e propria Marina libera e servire ai rifornimenti dell’ industria, del commercio, dei consumi popolari ecc. ; una flotta di rapidissimi transatlantici destinati ai servizi dei passeggeri e degli emigranti ; una flotta di navi sovvenzionate da servire per le linee postali e politiche. Dove P intervento dello Stato dovrebbe riuscire veramente provvido sarebbe appunto per ciò che riguarda il secondo nucleo di navi, quelle che dovrebbero costituire la nostra marina libera destinata a correre i mercati del mondo disputando i noli alla marina estera, e tenendo alto, in tutti i mari, l’onore e la tradizione della nostra stirpe marinara. Oggi il settantotto per cento del traffico marittimo è servito dalla bandiera estera ; occorrerebbe proporsi, come programma minimo, che il cinquanta per cento di tutto il traffico destinato ad alimentare le nostre industrie ed a soddisfare ai nostri consumi popolari, e cioè circa sei milioni di tonnellate annue, fosse assicurato alla nostra bandiera. Occorrerebbe quindi provvedere ad un trasporto annuo di tre milioni di tonnellate, cioè a costituire una flotta di tramps per un complesso di cinquecento mila tonnellate di portata circa. E per costituire questa flotta sarebbe necessario che gli industriali ed i commercianti si riunissero in Consorzi, si facessero cioè armatori. Per dare un aiuto, o meglio una spinta, a queste iniziative d’industriali e di commercianti, lo Stato dovrebbe, imitando in questo la Francia, garantire a tali iniziative, ad un tasso di interesse moderato, i crediti necessari, con ogni dovuta tutela e garanzia, in modo di assicurare al Paese il ri-fornimento marittimo. Le navi destinate ai servizi dei passeggeri dovrebbero rispondere, sopratutto, ad un requisito della più ampia importanza nazionale : la velocità che permetterebbe di fare, in tempo di guerra, degli ottimi incrociatori ausiliari destinati ad integrare ottimamente 1’ efficienza della Marina Militare. Le linee sovvenzionate dovrebbero essere solo quelle postali e politiche, in modo da ridurre, ad un minimo, l’onere del tutto passivo delle sovvenzioni e da consentire che l’opera d’aiuto e di protezione dello Stato fosse tutta concentrata sulla 10 — Delfino, La Marina Mercantile italiana.