— 20 — L’industria della navigazione, favorita ed incoraggiata da noli rimuneratori, avvantaggiava grandemente anche quella delle costruzioni che, senza bisogno di sussidi, poteva sostenere degnamente la concorrenza estera (1). Mors tua vita mea ; la macchina a vapore diede il colpo mortale alla marina a vela, e l’Italia fu tosto superata e sopraffatta dalle altre Nazioni che, sollecitamente, si accinsero a trasformare il proprio materiale. Nel 1870 la Marina Italiana, che teneva il quinto posto, tra • le altre Marine del mondo, venendo immediatamente dopo l’Inghilterra, gli Stati Uniti, la Norvegia e la Francia, è poi discesa, in breve tempo, ad uno degli ultimi. Si pensò allora a promuovere un’ inchiesta sulle cause di questa funesta decadenza, i cui studi portarono alla legge del 1885 sui compensi di costruzione e sui premi di navigazione, legge che fu poi seguita dalle altre (1896-1901) che gravarono sull’erario con somme ingenti senza produrre i risultati che si speravano. Purtroppo i provvedimenti adottati, a favore della Marina Mercantile, si erano ispirati al presupposto che la nostra Marina non potesse trovare navi da armare se non costruendole in Italia, e, quindi, tali provvedimenti, più che allo sviluppo dell’ industria della navigazione, miravano a quello della industria costruttiva (2). Ora queste due industrie erano in condizioni ben diverse di vita : quella della navigazione trovava nella preparazione degli equipaggi, avvezzi alla vita del mare a bordo delle navi a vela, le energie morali della propria esistenza, mentre la trasformazione dei cantieri rappresentava un problema di somma gravità, perchè non era, razionalmente, possibile passare dalla costruzione delle navi in legno a quelle in acciaio per la mancanza d’impianti e, sopratutto, per le condizioni specialissime del nostro Paese, tributario all’estero per la materia (1) Zaccaria Oberti, Provvedimenti a favore della Marina Mercantile. (2) Cavour diceva un giorno in Parlamento « preposto all’amministrazione delle cose di mare di uno Stato, collocato in mezzo al Mediterraneo, ricco di invidiabile estensione di coste e di una immensa popolazione marittima, sento il dovere di dare il più ampio sviluppo alle risorse navali del paese ».