— 93 — pali Compagnie di navigazione (1) e loro concede agevolazioni in tutti i modi possibili sostenendole, sopratutto, nella terribile concorrenza contro le grandi Compagnie straniere, specialmente inglesi. Così, in pochi decennii, la Germania è riuscita a conquistare, quasi dal nulla, il secondo posto fra le maggiori marine mercantili del mondo. (2) 1 più grandi piroscafi che, prima della guerra, attraversavano il canale di Suez battevano bandiera tedesca. In questi ultimi anni il commercio tedesco, specialmente colla Cina e col Giappone, aveva fatto progressi giganteschi a tutto scapito di quello inglese organizzando persino in quei mari orientali il piccolo cabotaggio, sottraendolo ai piroscafi inglesi. Ad Hong-Kong, che è il più grande porto marittimo e commerciale di tutto il mondo, il tonnellaggio inglese era disceso in pochi anni alla metà, mentre quello tedesco si era decuplicato. Nello stesso Mediterraneo, la marina mercantile tedesca aveva conseguiti progressi impressionanti (3) in concorrenza con le (1) Al solo Norddeutscher Lloyd largisce 7 milioni all’anno. (2) Le due maggiori Compagnie di navigazione tedesche il Norddeutscher Lloyd e la Amburg-Amerika sono tra le più potenti che esistono. La prima, fondata a Brema nel 1857, con 3 soli milioni di capitale e tre soli piroscafi, ora possiede 150 milioni di capitale e più di un centinaio di piroscafi. Ha creato per primo i famosi levrieri dell’oceano, transatlantici rapidissimi e di gran lusso. Ha invaso il Mediterraneo ed il Mar Nero, e trasporta, da più che vent’anni, i nostri emigranti da Genova a New-York. La seconda possiede i maggiori transatlantici che solchino gli Oceani (tra le 23 e le 26 mila tonnellate) ed ha sempre colla compagnia inglese Cunard-line una lotta formidabile che dura da oltre vent’anni. (3) In una nostra precedente pubblicazione «(L’attuale guerra e la bancarotta della diplomazia) » proponemmo alcune riforme relative al reclutamento ed alla vera missione della diplomazia la quale dovrebbe, essenzialmente, esplicarsi nel tenere al corrente i rispettivi governi su tutto ciò che, più o meno palesemente, si rileva nella oscillante potenzialità militare ed economica della Nazione presso cui gli agenti Diplomatici sono accreditati. Quale buon animale predatore, la Germania aveva buon fiuto e non concedeva il suo nulla osta che a quei diplomatici esteri a lei più noti per la poca famigliarità che dimostravano di avere colla vera arte diplomatica, scaturente dall’ inesauribile fonte Macchiavellica.